Sanità | 08 maggio 2025, 15:46

“Psichiatria abbandonata: chi difende chi cura?”: la denuncia di Anaao Assomed

Sotto accusa la mancata protezione del personale sanitario nei reparti psichiatrici della ASL Città di Torino

“Psichiatria abbandonata: chi difende chi cura?”: la denuncia di Anaao Assomed

Da mesi l’Anaao Assomed denuncia episodi di grave insicurezza nei reparti psichiatrici dell’Ospedale Amedeo di Savoia e degli altri presidi dell’ASL Città di Torino. Lo spiega la dottoressa Chiara Rivetti di Anaao Assomed Piemonte.

"Le aggressioni al personale si ripetono con una frequenza preoccupante, e l’assenza di interventi concreti da parte della Direzione e della ditta incaricata della vigilanza interna espone ogni giorno medici, infermieri e operatori sanitari a rischi inaccettabili.

L’ennesimo episodio si è verificato ieri, quando un paziente in stato di grave agitazione ha messo a repentaglio la sicurezza di persone e beni nel SPDC dell’Ospedale Amedeo di Savoia. Il personale sanitario ha richiesto l’intervento della guardia giurata interna, che si è rifiutata di entrare, sostenendo di non essere autorizzata a farlo nei reparti psichiatrici. Una posizione giustificata, secondo la vigilanza, da un ordine non scritto ma imposto verbalmente dalla responsabile della ditta Cosmopol, che gestisce il servizio. Solo dopo oltre 15 minuti di insistenza e sotto minaccia di denuncia per omissione, la guardia ha accettato di entrare, mentre la situazione in reparto restava fuori controllo.

A ciò si aggiunga il mancato intervento delle Forze dell’Ordine, che anche in questa occasione, come già accaduto in precedenza, hanno risposto di non avere giurisdizione nei reparti di psichiatria, richiamandosi a protocolli interni non trasparenti.

Questo è l’ennesimo caso.

Già il 22 ottobre 2024 un vigilante aveva rifiutato l’intervento in SPDC dicendo: "Nel mio mansionario non è previsto l’intervento in psichiatria", abbandonando il reparto. Anche allora il 112 non intervenne, sostenendo che la richiesta doveva arrivare dalla Direzione Sanitaria.
Ancora, il 3 dicembre, un altro episodio: un paziente in trattamento sanitario obbligatorio aggrediva con calci e pugni l’equipe sanitaria. Anche in quel caso la guardia rifiutò l’ingresso.

La situazione di grave rischio per gli operatori, è già stata portata ripetutamente all’attenzione dell’ASL, ma nonostante una diffida ufficiale inviata da Anaao alla Direzione ASL Città di Torino il 10 marzo scorso, nulla è cambiato : nessun provvedimento concreto è stato adottato per garantire la sicurezza di medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano nei reparti psichiatrici.

A ciò si aggiunge l’incomprensibile inerzia delle Forze dell’Ordine, che, pur allertate, si rifiutano di intervenire richiamandosi a una presunta prassi, secondo cui l’attivazione potrebbe avvenire solo tramite il Direttore Sanitario.

Il personale della Psichiatria lavora in condizioni che nessun altro reparto dell’ASL tollererebbe. Due infermieri sono ancora in infortunio a seguito di aggressioni. Cosa dobbiamo aspettare? Che ci scappi il morto?

Chi sceglierebbe oggi di fare lo psichiatra in queste condizioni? Le continue aggressioni, l’assenza di protezione e l’isolamento operativo stanno generando una vera e propria crisi di vocazione, con gravi difficoltà nel reperire professionisti disposti a lavorare nei reparti psichiatrici.

Il datore di lavoro ha il dovere di tutelare i proprio dipendenti e di consentire loro di lavorare in condizioni di sicurezza. Questo non avviene nei reparti di psichiatria dell’ ASL Città di Torino.

La situazione ha superato ogni limite.

In assenza di misure concrete e tempestive, l’Anaao si riserva azioni legali, ispettive e di mobilitazione pubblica a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici. Il diritto alla sicurezza non è un’opinione: chi cura ha diritto a non essere abbandonato".

comunicato stampa

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Barbara Gabriella Renzi

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