Economia e lavoro | 10 maggio 2025, 11:40

I distretti piemontesi non sentono l'effetto auto: nel 2024 il massimo storico con 13 miliardi di export, ma si finisce in frenata

Dopo tre trimestri di miglioramento, da ottobre a dicembre l'andamento è stato in calo (-2,2%)

Migliore risultato storico per l'export dei Distretti

Migliore risultato storico per l'export dei Distretti

La crisi, dazi o non dazi, sembra alle spalle, ma l'effetto dei protezionismi continuerà a far sentire il proprio peso sui bilanci delle imprese specializzate. Nel 2024 le esportazioni dei distretti piemontesi hanno infatti toccato un nuovo massimo storico, superando i 13 miliardi di euro, ma l'andamento è tutt'altro che omogeneo. Ci sono ambiti che vanno decisametne bene e altri che invece soffrono molto. Lo dice l'ultima indagine del Monitor di Intesa Sanpaolo, che mostra come la crescita sui mercati esteri rispetto al 2023 sia stata dello 0,7%, facendo decisamente meglio del dato medio regionale (-4,9% nel 2024), che ha scontato le forti difficoltà della produzione di auto di Torino.
Proprio Torino, in particolare, si trova nel mezzo di questi andamenti altelenanti: molto bene il comparto del caffè e del cioccolato, mentre soffre dei robot e delle macchine utensili. 

Tre trimestri, poi la frenata
Le vendite all’estero dei distretti piemontesi sono aumentate per tre trimestri consecutivi, rispettivamente +1,1% gennaio-marzo, +1,5% aprile-giugno, +2,6% luglio-settembre, registrando un calo solo nel periodo ottobre e dicembre (-2,2%).  Le esportazioni distrettuali del Piemonte sono cresciute sia verso i mercati maturi (+0,9%), trainati
da Germania, Stati Uniti, Danimarca, Spagna, Regno Unito e Svezia,  sia verso i nuovi mercati (+0,3%), con Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Polonia e India in testa. 
I cali, invece, riguardano la Cina, la Svizzera e l’Irlanda. Soffre anche l’export verso la Francia (che resta il primo mercato).

Focus Usa
Parlando di dazi, non si può non pensare agli Usa. Gli Stati Uniti sono invece il terzo mercato di sbocco per le esportazioni dei distretti piemontesi, con un peso sul totale del 9,7% e una crescita complessiva nel 2024 del 3,5%. A trainare le vendite sono stati i distretti dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (20,1% sul totale), le Macchine utensili e robot industriali di Torino (13,4%) e Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (9,9%).

Dal punto di vista settoriale, nel 2024 le esportazioni risultano in crescita per l’agro-alimentare (+4,9%), mentre gli altri settori di specializzazione hanno registrato una contrazione: meccanica -2,2% e moda -2,4%. Dall’analisi per singolo distretto, segnano una crescita importante i distretti dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,1%), i Dolci di Alba e Cuneo (+16,5%) e il Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,1%). Questi ultimi due, in particolare, si piazzano rispettivamente anche al primo e al decimo posto della classifica nazionale dei distretti.

"Il contesto è complesso, ma la conferma del buon posizionamento competitivo dei distretti piemontesi ci porta a pensare che le nostre imprese abbiano energie, strumenti e risorse per poter competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza delle loro produzioni", dice Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo. 

L'analisi settore per settore
Più in dettaglio, i distretti agro-alimentari hanno registrato un’ottima e costante crescita dell’export nel corso del 2024, tutti i trimestri hanno segnato aumenti delle vendite all’estero (rispettivamente +5,8%, +5,1%, +6,1% e +2,9%) e l’anno si è chiuso con un aumento del +4,9%, pari a +269 milioni di euro, grazie a una domanda aciclica. La crescita maggiore dell’export in valore e in variazione ha riguardato il distretto dei Dolci di Alba e Cuneo (+16,5%, pari a +303,5 milioni di euro), ma risultano in crescita tutti i principali mercati del distretto. Ampiamente positivo il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,1%, incremento in valore pari a +63,7 milioni di euro), con una crescita continua e stabile durante tutto il corso dell’anno, sebbene la crescita rifletta anche un significativo incremento nei prezzi dovuto a crisi logistiche e cambiamenti climatici. Il distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato ha subito un lieve calo dell’export (-1,7% per un controvalore di -33,3 milioni di euro), le esportazioni sono aumentate nei principali mercati di sbocco (Germania e Stati Uniti, in crescita anche Spagna, Francia e Paesi Bassi), con un maggiore contributo dalle esportazioni astigiane rispetto a quelle cuneesi e alessandrine. Anche il Riso di Vercelli ha registrato un lieve calo dell’export a prezzi correnti (- 1,7%, per -7 milioni di euro), mentre chiude in forte calo la Nocciola e frutta piemontese (-15,2% per  un controvalore di -58 milioni di euro), distretto condizionato anche da una produzione poco abbondante e costi di produzione in aumento.

Tra i distretti della Meccanica si registra invece un calo del -2,2%, in linea con quanto registrato per i distretti della meccanica italiani (-2,5%). Si distingue per una performance ampiamente positiva sui mercati esteri il distretto dei Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,1%, corrispondenti a +61,8 milioni di euro), in aumento le vendite verso tutti i principali mercati di sbocco. Quasi stabile il distretto della Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-0,5%, pari ad un calo di -9 milioni di euro), con andamento delle esportazioni migliorato trimestre dopo trimestre. Export in calo netto per le Macchine utensili e robot industriali di Torino (-7,9% per un controvalore di -86 milioni di euro). Coinvolto dalle difficoltà del mondo tessile, il distretto delle Macchine tessili di Biella ha registrato la performance peggiore (-26,6%, per un controvalore di -35 milioni di euro), con forte riduzione in Cina (primo mercato con una quota sul totale del 24%).

Distretti del sistema moda: l’anno si è chiuso con segno meno (-2,4% rispetto al 2023). Export in contrazione per l’Oreficeria di Valenza (-1,8%, calo delle vendite all’estero di -35 milioni di euro, a prezzi correnti): condizionato dalle forti relazioni con gli operatori del lusso e dalle strategie e delle policy di prezzo attuate dalle multinazionali, il distretto può comunque contare sui risultati ottenuti finora, su un buon posizionamento nel contesto internazionale e sulla presenza di una filiera di fornitura qualificata.
In calo il Tessile di Biella (-2,8%, pari a -67 milioni di euro), che sta scontando la debolezza del sistema moda, amplificata nel 2024 dal rallentamento della filiera del lusso, confermata dal calo della produzione tessile in Piemonte e in particolare nel biellese.

Per i distretti del sistema casa: il distretto dei Casalinghi di Omegna, unico rappresentante, è il più piccolo tra quelli monitorati in Piemonte, la performance sui mercati esteri è stata negativa (-11,9%, pari a -8 milioni di euro). Entrambi i Poli tecnologici piemontesi, infine, hanno chiuso il 2024 con export in calo (-23%, controvalore in calo di 690
milioni di euro; -10,3% per il Polo ICT di Torino e -28,9% per il Polo aerospaziale del Piemonte), per effetto dell’andamento trimestrale altalenante, tipico del settore che vive di grandi commesse.

Massimiliano Sciullo

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