Poche settimane di lavoro a testa bassa per aprire a tutti un luogo prima considerato esclusivo. C’è lo zampino di tre giovani amanti dell’arrampicata dietro l’inaugurazione della ‘palestrina’ di Torre Pellice, che si terrà oggi, sabato 17, alle 18.
Una di loro è la ventiseienne angrognina Ester Fraschia che di ritorno dal ‘Marrakech Express‘ racconta come è nata l’idea: “È partito tutto alla fine dello scorso anno. Mi sono trovata in ‘palestrina’ con papà (Marco Fraschia, ndr) nei giorni successivi alla realizzazione di alcuni interventi di ristrutturazione. C’era infatti il pavimento nuovo, i muri erano stati tinteggiati da poco e anche l’illuminazione era stata rinnovata. Mi sono quindi resa conto del potenziale di quel luogo e ho deciso di dare il mio contributo per aprirla al pubblico”.
Fraschia intuiva come in Val Pellice un luogo del genere avrebbe potuto rispondere alle esigenze di molti coetanei e di ragazzi ancora più giovani: “Qui, infatti, l’arrampicata è uno degli sport più diffusi e a Pinerolo le palestre non mancano – aggiunge –. Tuttavia, può capitare che ogni tanto non si abbia voglia di prendere l’auto o il bus per raggiungere la città”.
Proprio a Pinerolo, alla palestra di arrampicata Kuota, Fraschia condivise la sua idea con il bobbiese Patrick Rio che gestisce il rifugio Cruello: “Lui concordò con me che un luogo così piccolo e ‘intimo’ sarebbe potuto servire anche a chi non vuole rinunciare ad allenarsi ma deve portare con sé figli piccoli. Decise così di darmi una mano”.
I due si misero quindi al lavoro ad inizio del mese di dicembre 2024: “Prima di tutto rimuovemmo le prese. Non è stato un lavoro facile perché alcune di queste non erano mai state rimosse prima”. Messe a mollo con sgrassatore e aceto nella vasca del bagno di casa su, Fraschia le ha poi lavate ad una ad una aiutata dalla madre: “Le abbiamo spazzolate tutte rendendole come nuove” sorride.
Il passo successivo è stato verniciare la parete di arrampicata assieme a Rio: “In due serate l’abbiamo colorata di giallo e blu oceano, tracciando il profilo del monte Vandalino con la cima del Castelluzzo: sono le nostre montagne più caratteristiche”.
Dopodiché è entrato in scena Elia Ballatore, istruttore e tracciatore dell’Orobia Climbing in provincia di Bergamo ma originario di Fossano nel Cuneese: “C’eravamo conosciuti l’estate precedente al rifugio Barbara Lowrie, luogo che è sempre pieno zeppo di climber attratti dall’estesa area di bouldering. Quando gli abbiamo parlato del progetto si è offerto di aiutarci gratuitamente”.
A lui quindi è toccato tracciare le vie di arrampicata della ‘palestrina’ e a fine dicembre i lavori erano già finiti. “Certo non c’è paragone tra questa e le palestre di Pinerolo, ma il nostro obiettivo era di aprire a tutti un luogo che poteva sembrare ‘esclusivo’”.