Economia e lavoro | 16 giugno 2025, 14:14

Black out, l’ira dei negozianti: “Stupiti che il sistema elettrico non fosse pronto”

Nel weekend le interruzioni di elettricità hanno colpito utenze private, ma anche esercizi pubblici. Coppa (Ascom): Attività ferme anche per 10 ore, danni importanti”

Black out, l’ira dei negozianti: “Stupiti che il sistema elettrico non fosse pronto”

Il giorno dopo, è quello dello stupore. Quello dei negozianti di Torino, che per tutto il fine settimana hanno dovuto fare i conti (letteralmente) con il black out. Un’interruzione di elettricità che ha bloccato soprattutto le attività di somministrazione. 

 “I blackout estivi purtroppo non sono una novità - incalza Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia -. Stupisce, perciò, che anche quest’anno il sistema elettrico non fosse pronto ad affrontare il primo caldo, annunciato peraltro da settimane”.

Insomma, un fenomeno improvviso, ma non imprevedibile. E i danni sono stati evidenti: “L’episodio di ieri è stato particolarmente grave: molte attività sono rimaste senza corrente anche per 10 ore, con disagi importanti e perdite economiche rilevanti, mentre in centro si riversavano almeno 30 mila persone attirate dal concerto in piazza Castello”, prosegue Coppa.

E aggiunge: “Bar, ristoranti e negozi in diverse zone della città, ma soprattutto in centro, hanno subito pesanti ripercussioni. Alcuni esercizi non hanno potuto nemmeno alzare le serrande elettriche o aprire al pubblico, altri sono rimasti operativi ma nell’impossibilità di emettere scontrini. Gravi le conseguenze su ristoranti e bar, che non solo non hanno potuto far sedere i clienti, ma hanno anche dovuto buttare via i cibi conservati nei freezer e nei frigoriferi”. 

Danni che ora chiedono di essere rimborsati. “Secondo quanto previsto dalla normativa Arera, alle utenze del Comune di Torino nelle zone ad alta concentrazione spetta un indennizzo automatico in caso di interruzione della fornitura superiore alle 8 ore consecutive. Questo, però, non può essere una scusa per non intervenire sulla rete”. “Il cambiamento climatico rende questi fenomeni sempre più frequenti; i nostri imprenditori devono avere la certezza di poter lavorare anche con il caldo a fronte del pagamento dell’energia a prezzi peraltro già molto salati. In assenza di interventi la situazione peggiorerà sempre di più e non possiamo permetterci di attendere soluzioni che arrivano in ritardo”, conclude Coppa.

Il caso in Circoscrizione 2

Intanto l'emergenza blackout verrà portata in Consiglio di Circoscrizione 2 grazie a un'interpellanza dei consiglieri Davide Schirru, Marco Rizzonato e Piero Ventre. "I numerosi disagi patiti nei giorni scorsi sul territorio di Torino sud - così i consiglieri -, sono da imputare al grande caldo di giugno. Un problema che si presenta puntuale ogni anno, senza che si riesca a trovare una vera soluzione".

Massimiliano Sciullo

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