Grazie ai cantieri avviati con i fondi europei, è come se a Torino sorgesse una nuova foresta di 600mila alberi. E non appena nate, ma piante ad alto fusto. Il Comune, grazie ad una collaborazione con il Politecnico, ha misurato l'impatto ambientale dei lavori in corso, avviati con gli stanziamenti del Pnnr.
Azioni diffuse di efficientamento energetico e riqualificazione di scuole, biblioteche, residenze pubbliche, impianti sportivi, mercati, piazze e strade. Tramite modelli di calcolo specifici realizzati dagli esperti dall'Ateneo, è stato possibile misurare i risparmi energetici e le riduzioni di emissioni di CO2.
Le azioni messe in campo
Per fare qualche esempio sono stati quantificati i conseguenti benefici per la vivibilità cittadina relativi a 50.79 chilometri in più di piste ciclabili entro il 2026; 18 impianti sportivi riqualificati e 19 biblioteche rimesse a nuovo tra il 2023 ed il 2026; 318 nuovi autobus entro il 2026.
Verranno poi messi a dimora 31.700 nuovi alberi. "Abbiamo fatto quantificare agli esperti del Politecnico - ha chiarito il sindaco di Torino Stefano Lo Russo - quello che sarà il miglioramento permanente e strutturale sulla qualità dell'aria degli oltre 300 cantieri che abbiamo messo in campo". Il risultato emerso è molto importante.
150mila diesel in meno sulle strade
"È come se togliessimo da Torino - ha spiegato - 150.000 auto diesel o se piantassimo 600.000 nuovi alberi. Per avere una proporzione, attualmente a Torino ci sono circa 400mila piante, che la rende una delle città più verdi d'Europa".
Nel dettaglio grazie alla collaborazione è stato stimato che i progetti attualmente in corso produrranno una riduzione di oltre 110mila tonnellate di CO2 l'anno.
"Valutare gli impatti scientifici - ha chiarito il rettore del Politecnico Stefano Corgnati - che le grandi trasformazioni hanno sulla società, è una delle nostre mission".