Politica | 15 luglio 2025, 13:11

Fibromialgia, l'ambulatorio dell'ospedale Mauriziano non chiuderà

Dopo le segnalazioni di prenotazioni dirottate ed allungamento dei tempi d'attesa, la buona notizia

Fibromialgia, l'ambulatorio dell'ospedale Mauriziano non chiuderà

L'ambulatorio per la fibromialgia dell’ospedale Mauriziano non chiuderà e non verrà accorpato con il reparto di reumatologia. Nelle ultime settimane si erano moltiplicate le segnalazioni su un possibile ridimensionamento del servizio: prenotazioni dirottate su reumatologia, allungamento dei tempi d’attesa e una valutazione interna in corso sul futuro dell’ambulatorio.

Continuità del servizio

Oggi l'assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, pungolato sul punto dalla capogruppo dalla M5S Sarah Disabato, ha comunicato la buona notizia.  "L'azienda ospedaliera Ordine Mauriziano - ha chiarito l'esponente della giunta - garantisce la continuità dell'attività dell'ambulatorio dedicato alla Fibromialgia che proseguirà come attualmente strutturato". 

"Adesso - ha replicato la pentastellata - non dobbiamo abbassare la guardia: continueremo a vigilare affinché il servizio resti pienamente operativo, potenziato con personale dedicato e percorsi di cura strutturati".

“Come promotore della Legge regionale sulla fibromialgia – commenta Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale -, accolgo con favore le parole dell’Assessore Riboldi che mettono la parola fine ai timori della chiusura dell’ambulatorio della fibromialgia, attivato con i fondi derivanti dalla Legge regionale di cui sono primo firmatario”.

“Proprio grazie a questa legge – continua Magliano -, abbiamo dato una risposta a tante persone, in gran parte donne, affette da una patologia complessa e altamente invalidante. Su questo tema la Regione Piemonte non le lascia sole, anzi, riparte con grande entusiasmo lavorando in tutti gli ambiti per ottenere l’atteso riconoscimento tramite una legge che riconosca la fibromialgia e che la inserisca nei LEA, i livelli essenziali di assistenza. Il traguardo non è lontano, manca solo l’ultimo passo. L’inserimento della fibromialgia nei LEA sarà un risultato decisivo, ma altrettanto importante sarà costruire, in Piemonte come nelle altre regioni, percorsi di presa in carico e assistenza insieme alle associazioni dei pazienti, come l’AISF - Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica, che da anni lavorano su questo tema, creando collaborazioni e sinergie tra professionisti e strutture sanitarie in tutto il Paese e che rappresentano un patrimonio assolutamente da valorizzare in quanto a esperienza, capacità di accoglienza e casistiche”.

Cinzia Gatti

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