S. Paolo / Cit Turin | 15 luglio 2025, 18:15

Dopo il sequestro del furgone, i cittadini si sfogano: “Le nostre segnalazioni arrivate in ritardo”

I residenti raccontano: “Quel mezzo con le bombole era già stato attenzionato più volte negli ultimi mesi”

Dopo il sequestro del furgone, i cittadini si sfogano: “Le nostre segnalazioni arrivate in ritardo”

Quel furgone lo avevamo segnalato da giorni, e ci era stato detto che era tutto in regola”. È un po' amaro lo sfogo dei residenti del quartiere San Paolo, dopo il sequestro da parte della Polizia di Stato di un veicolo sospetto in via Azzi angolo via Pragelato, risultato occupato e pericolosamente attrezzato con bombole di gas e addirittura un machete affilato.

L’intervento delle forze dell’ordine è scattato in seguito a una segnalazione per la presenza di persone sospette nel mezzo. Dentro, gli agenti del Commissariato San Paolo hanno trovato una donna di 41 anni, di origini bosniache, denunciata per detenzione abusiva di armi.

“Avevamo documentato tutto”

Durante il controllo, gli agenti hanno sequestrato un machete lungo circa mezzo metro, nascosto tra vestiti e oggetti personali. Ancora più preoccupante la presenza di due bombole di gas utilizzate per cucinare all’interno del mezzo. Un vero e proprio pericolo, secondo i cittadini, già segnalato nei giorni precedenti.

Avevamo documentato tutto: c’erano le bombole del gas a vista e un cucinino improvvisato", raccontano alcuni residenti. “Ci era stato detto che non c’erano irregolarità, ma al primo controllo si è scoperto l’esatto contrario”.

Veicolo sequestrato, ma resta l’amarezza

Oltre alla denuncia penale per la detenzione del machete, la donna è stata anche sanzionata per l’uso improprio del veicolo e per la mancanza di documenti di circolazione. Il mezzo è stato messo sotto sequestro, mentre le bombole sono state rimosse in sicurezza.

E nonostante l’intervento positivo, tra i cittadini serpeggia ancora un po' di frustrazione: “Abbiamo segnalato, ma le risposte sono arrivate troppo tardi. Non vogliamo allarmismi, ma nemmeno una sottovalutazione del problema". Pochi giorni fa, per altro, si era lamentata, in Consiglio di Circoscrizione 3, anche la consigliera della Lega Anna Vadalà: nel mirino la decisione di non collocare nemmeno una delle nuove 23 telecamere di videosorveglianza in corso Racconigi.

ph.ver.

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