Politica | 24 luglio 2025, 07:00

Un anno di consiglio, chi ha fatto e chi è rimasto a guardare. Ecco chi sono gli stakanov in Regione

Valle per proposte batte tutta la maggioranza, Avs martella con interrogazioni, Disabato con Odg. Cinque consiglieri non sono primi firmatari in nessun atto

Un anno di consiglio, chi ha fatto e chi è rimasto a guardare

Un anno di consiglio, chi ha fatto e chi è rimasto a guardare

Un consigliere regionale in pensione (navigato amministratore di cui non faremo il nome) in un incontro pubblico disse: “I cinque anni a Palazzo Lascaris li ricordo come i più noiosi della mia carriera”.

Ma l’annoiato, scomodando Schopenhauer, lungi dal non volere, vuole. E volere è potere, nel quotidiano, ma soprattutto in politica. Lo sa bene chi tra sbadigli e palpebre pesanti ha bazzicato la giallognola Sala Viglione nell’ultimo anno. Più movimentata la realtà fuori dal palazzo con presìdi di varia natura, dalla Coldiretti all’Associazione Luca Coscioni, che hanno tenuto banco all’ingresso di via Alfieri. Più interessante la politica da corridoio che si fa ciarliera nella buvette (che poi è una macchinetta automatica), o sulla balconata per tabagisti. Dentro l’aula, al contrario, è tutto un “Grazie Presidente...”, una richiesta di sospensione, una convocazione dei capigruppo… si può ben intendere la noia descritta del consigliere di cui sopra. Eppure quanto accade nel parlamentino, seppur non proprio una samba, resta rilevante per le sorti del Piemonte. 

Un anno dall'insediamento

È già passato un anno da quando alle Officine Grandi Riparazioni di via Castelfidardo sfilavano, come al primo giorno di scuola, i 50 consiglieri eletti, i volti della dodicesima legislatura, tra facce note e new entry. 

E a distanza di 365 giorni si può dare un ‘peso’ del lavoro, tenendo presente che la politica non è fatta solo di atti, ma anche di lavoro nelle commissioni, presenza sul territorio, ascolto delle istanze… e chi più ne ha più ne metta. 

Valutando, però, quelli che sono stati i primi firmatari, in qualche modo si può ricostruire chi in questo anno di legislatura si è adoperato e chi, al momento, è rimasto a guardare.

I numeri degli atti

In generale sono state avanzate, tra maggioranza e opposizione, 70 proposte di legge,124 proposte di deliberazione (di cui 91 deliberate), 549 interrogazioni, 294 ordini del giorno, 22 mozioni e 4 interpellanze. 

Valle traina le proposte di legge

Per proposte di legge il Pd, da solo, fa più di tutta la maggioranza. 40 quelle dei dem, contro le 27 presentate da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Lista Cirio. 

A trainare è Daniele Valle, primo firmatario di 24 proposte depositate, quasi tutte in avvio di legislatura. Sette quelle a prima firma Monica Canalis, tre per Domenico Rossi. Restando in minoranza due quelle depositate dal M5S (una per Sarah Di Sabato, una per Alberto Unia), mentre per Avs compare una proposta a prima firma di Alice Ravinale. Nessuna prima firma in proposte di legge per l’unica eletta con Stati Uniti d’Europa Vittoria Nallo

Dall’altra sponda tra le undici proposte di Fratelli d’Italia Davide Zappalà è in prima firma in 6 proposte, in 2 Carlo Riva Vercellotti. Paolo Ruzzola in 3 delle quattro totali in Forza Italia, Fabrizio Ricca in 3 delle sei totali della Lega, Silvio Magliano in 6 delle altrettante proposte della Lista Cirio.

Avs a suon di interrogazioni

Come sempre accade lo strumento politico più utilizzato dalle minoranze restano le interrogazioni. Nell’ultimo anno per i quattro gruppi di opposizione sono state 495, così suddivise: 250 nel Pd, 123 in Avs, 99 nel M5S e 23 in SUE. 

Tra i dem anche in questo caso Valle spadroneggia con 51 interrogazioni a sua prima  firma, seguito da Laura Pompeo (36) e Mauro Calderoni (24). 

Ma è Avs che, rispetto al peso in consiglio, ha martellato a suon di interrogazioni: solo 57 quelle a prima firma Ravinale. Ma cospicuo anche il numero delle altre due consigliere: Marro (42) e Cera (24). Poco sotto i 5 stelle che, con lo stesso numero di consiglieri di Avs, ne ha presentate 99 (41 a prima firma Unia, 34 Disabato e 24 Coluccio). 23 per Nallo.

In maggioranza ‘solo’ 54 nell’ultimo anno. 40 in FdI (11 ciascuno a prima firma Zappalà e Sacchetto), 2 in FI (tutte a prima firma Buzzi Langhi), 12 nella Lega (cinque di Cerutti), nessuna in Lista Cirio, che però ha presentato un’interpellanza a prima firma Magliano. 

Disabato, Pentenero e Ravinale guidano per Odg

Tra le opposizioni sono stati 189 gli ordini del giorno presentati: 76 nel Pd, 58 nel M5s, 50 in Avs e 5 in Sue.

Tra i dem la prima firma Pentenero compare in 20 odg, stesso numero per Ravinale. Ma il maggior numero è di Disabato: 32.

In maggioranza tra le 56 di FdI, la prima firma è di Ravello in 14 atti, stesso numero per Sacchetto. Tra le 5 di FI, due sono a prima firma Ruzzola e due Graglia. Mentre tra i 21 odg presentati dalla Lega 11 sono a prima firma Ricca. In maggioranza, però, chi ne ha presentati di più è Magliano (19). 

I cinque stelle sono i più attivi in minoranza sul fronte mozioni: otto quelle depositate (4 a prima firma Unia, 4 Coluccio). Sette nel Pd, due in Avs, una in Sue. Solo 4 in maggioranza. Due di Ricca e due di Fava.

Chi non è tra i primi firmatari

E infine chi, per il momento, resta a guardare. Ovvero coloro che si sono accodati a proposte o atti di altri, ma che non compaiono come prime firme in nessun documento depositato in consiglio. 

Sono Silvia Raiteri (Fdi), Debora Biglia (FI), Fabio Carosso (Lega), Elena Rocchi e Daniele Sobrero (Lista Cirio). In tutti questi casi resta, comunque, il sostegno ad atti, ma non come prime firme. 

Dall’altra sponda di Palazzo Lascaris non si trovano consiglieri a “zero”. 

Fine del racconto. Tutto il resto è noia. 

Daniele Caponnetto

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