Attualità | 26 luglio 2025, 14:31

Brandizzo, Cgil: "Basta stragi sul lavoro, il sistema degli appalti è una bomba a orologeria"

Il commento delle due sigle FIllea e Filt a seguito della chiusura delle indagini preliminari della Procura

Brandizzo, Cgil: "Basta stragi sul lavoro, il sistema degli appalti è una bomba a orologeria"

La chiusura delle indagini preliminari della Procura di Ivrea sulla strage di Brandizzo, che ha causato la morte di cinque operai lo scorso anno, conferma quanto FILLEA e FILT CGIL Piemonte denunciano da tempo: un sistema di appalti e subappalti senza controllo e senza regole è una condanna a morte per i lavoratori.

Fin dalle prime ore successive all'incidente, FILLEA e FILT hanno chiesto chiarezza e giustizia sull’accaduto, evidenziando le gravi criticità emerse di un meccanismo perverso che privilegia il massimo risparmio a scapito della sicurezza e della vita di lavoratrici e lavoratori. Gli aggiornamenti di questi giorni, quindi, non fanno altro che confermare che la tragedia di Brandizzo non è stata una fatalità, ma il drammatico epilogo di una catena di responsabilità e omissioni dettate dalla logica del profitto ad ogni costo.

Per questo motivo, FILLEA e FILT CGIL Piemonte hanno già annunciato la volontà di costituirsi parte civile nel processo. È un atto dovuto nei confronti delle vittime e delle loro famiglie al fine di non permettere che il silenzio cali su questa vicenda, ma è anche la concretizzazione di un impegno volto ad assicurare che sia fatta piena luce e che i responsabili, a tutti i livelli, rispondano delle loro azioni.

Dichiarano Massimo Cogliandro (Segretario Generale FILLEA CGIL Torino-Piemonte) e Giuseppe Santomauro (Segretario Generale FILT Piemonte): “La strage di Brandizzo è l'emblema di un'emergenza nazionale che chiede risposte urgenti e concrete. Come categorie sindacali che rappresentano i lavoratori dell'edilizia e dei trasporti, settori tra i più colpiti da infortuni e decessi, reiteriamo con forza la nostra richiesta al Governo di introdurre normative più stringenti sugli appalti. È fondamentale che i criteri di assegnazione tengano conto in primis della sicurezza e della qualità del lavoro. Chiediamo inoltre che venga vietato il ricorso ai subappalti a cascata, una pratica che rende opaca la catena delle responsabilità e spesso sfocia in condizioni di lavoro precarie e pericolose”.

Concludono: “Il nostro impegno congiunto, come categorie sindacali, non si ferma qui. Continueremo a lottare per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, promuovendo condizioni di lavoro sicure, rispetto dei contratti e dignità professionale. La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto inalienabile e un investimento sulla vita. Non ci arrenderemo finché non avremo ottenuto un cambiamento radicale nel sistema degli appalti e una legislazione che metta realmente al centro la vita e la sicurezza di chi lavora”.

comunicato stampa

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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