Carmagnola | 02 settembre 2025, 08:30

Il peperone di Carmagnola sbarca al Caat. Tuninetti: "Il nostro è un prodotto riconoscibile, iniziativa strategica" [VIDEO]

A dirlo il presidente del Consorzio che tutela il prodotto di punta carmagnolese: "In passato, troppi prodotti venivano venduti come peperoni di Carmagnola. Oggi, chi lo cerca può riconoscerlo grazie al nostro marchio"

Durante i giorni della Fiera Nazionale del Peperone, prende forma un nuovo percorso pensato per promuovere l’intero sistema agroalimentare del Distretto del Cibo Chierese-Carmagnolese. Non si tratta solo di una singola iniziativa, ma dell’inizio di un progetto strutturato e duraturo, volto a raccontare e valorizzare le produzioni locali in modo continuativo, unendo territori, prodotti e comunità in un’unica visione condivisa.

Frutto della collaborazione tra il Distretto del Cibo, il CAAT – Centro Agroalimentare di Torino, il Consorzio del Peperone di Carmagnola e la Fiera, questo nuovo format rappresenta il primo passo di un piano strategico fondato su un protocollo d’intesa tra Distretto e CAAT. L’obiettivo è rafforzare il ponte tra chi produce e chi distribuisce, offrendo nuove occasioni di visibilità alle eccellenze del territorio attraverso canali sempre più ampi e strutturati.

A fare da apripista è il Peperone di Carmagnola, simbolo riconosciuto dell’identità agricola locale. Ma il progetto guarda già oltre, coinvolgendo nelle prossime tappe altri protagonisti del paniere del Distretto: l’asparago di Santena, il pomodoro costoluto di Cambiano, la menta di Pancalieri, la tinca gobba dorata di Poirino e molti altri prodotti rappresentativi dei trenta comuni aderenti.

«Il nostro prodotto ha caratteristiche uniche - è il commento di Domenico Tuninetti, presidente del Consorzio Peperone di Carmagnola - frutto di una tradizione centenaria: a Carmagnola il peperone si coltiva dai primi del Novecento. Siamo in una zona con terreni fertili e abbondanza d’acqua, e questo, unito alla salvaguardia delle varietà autoctone, ci consente di ottenere una qualità superiore. Il nostro disciplinare prevede regole precise: utilizzo di terreno fresco, impiego di sostanza organica, introduzione di insetti utili per contrastare quelli dannosi, e uso di reti anti-insetto. Tutto questo ci permette di offrire un prodotto sano, genuino e davvero rappresentativo del nostro territorio».

«Il CAAT - continua Tuninetti - un tempo mercato ortofrutticolo in via Giordano Bruno a Torino, oggi è un polo di rilevanza strategica per il comparto agroalimentare. In un contesto così competitivo, dove arrivano prodotti da ogni parte del mondo, diventa fondamentale distinguersi. Per questo motivo abbiamo voluto tutelare la nostra identità e la qualità del nostro prodotto attraverso la nascita del Consorzio del Peperone di Carmagnola e del relativo marchio. In passato, troppi prodotti venivano venduti come “peperoni di Carmagnola” senza esserlo davvero. Oggi, chi cerca l’autentico peperone di Carmagnola può riconoscerlo chiaramente grazie al nostro marchio».

«Questa iniziativa all’interno del CAAT è strategica perché consente al nostro prodotto di essere immediatamente riconoscibile e accessibile. Chi si rifornisce al Centro Agroalimentare di Torino e cerca il vero peperone di Carmagnola, sa di poterlo trovare qui, con la garanzia di qualità e tracciabilità data dal nostro marchio. È un modo concreto per favorirne la distribuzione, sia nei punti vendita al dettaglio sia nella grande distribuzione organizzata», conclude il presidente del Consorzio del Peperone di Carmagnola.

Nella Galleria d’ingresso del CAAT, uno degli spazi più frequentati e visibili del Centro Agroalimentare di Torino, prende vita la “Vetrina del Peperone”, un allestimento ideato per valorizzare e raccontare uno dei prodotti più rappresentativi del territorio: il Peperone di Carmagnola. Al centro dell’esposizione ci saranno le iconiche valigette firmate dal Consorzio, contenenti peperoni freschi selezionati, accompagnate da contenuti informativi e narrativi capaci di illustrare al pubblico le qualità del prodotto, la sua storia e le opportunità legate alla sua promozione commerciale.

Lo spazio sarà curato quotidianamente da un team operativo incaricato di gestire le attività e mantenere vivo l’allestimento. Tra i momenti più suggestivi, anche la presenza di Re Peperone e della Bela Povronera, figure simboliche della tradizione carmagnolese, che visiteranno la Galleria portando un tocco di folclore e identità locale.

Questa iniziativa va oltre il semplice racconto del prodotto: è il risultato concreto di una sinergia tra enti, produttori e sistema distributivo. Un modello virtuoso di promozione condivisa che rafforza le connessioni lungo tutta la filiera, dimostrando come la cooperazione possa generare valore, visibilità e sviluppo per le eccellenze agroalimentari del territorio.

Per informazioni:
Simona Riccio – LinkedIn Top Voice Italy e Agrifood & Organic Specialist  e Coordinatrice del Progetto: simonariccio72@gmail.com 

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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