"Riorganizzare il trasporto pubblico e la logistica degli spostamenti urbani permette di ridurre le emissioni". A dirlo è l'assessore alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta, durante la presentazione dei risultati di progetto europeo MoTO. Avviato dodici mesi fa, ha visto tre imprese, provenienti da diversi Paesi europei, sperimentare sul campo a Torino le proprie tecnologie.
"Ieri abbiamo lanciato il progetto dei bus a guida autonoma: rinunciare alle sperimentazioni perché è il percorso normativo è ad ostacoli è sbagliato. Bisogna provare ad insistere" ha chiosato l'esponente di giunta.
I tre progetti
Ed i tre-testing rappresentano delle piccole innovazioni. Karos Mobility, uno sorta di Blablacar urbano, ha lanciato un'app che permette un servizio di auto in condivisione tra i colleghi di una stessa azienda. Il conducente guadagna al momento due euro, mentre il passeggero paga solo 0.50 centesimi: la differenza è stata pagata dalle aziende che hanno aderito, cioè Asl Piemonte, Comune di Torino e CSI Piemonte.
Alla sperimentazione hanno partecipato più di 800 utenti e sono stati fatti duemila viaggi condivisi. Dreamwaves permette invece a ciechi ed ipovedenti di spostarsi meglio in città. Ed i problemi, come chiarisce il presidente di Aps Marco Bongi, sono tanti: "Il limite più grosso degli attuali sistemi di navigazione pedonale è che non sono precisi al centimetro, perché per le auto non è necessario. Questo progetto può essere importante perché che va integrare il bastone e il cane guida".
Nella pratica quando noi ci spostiamo a Torino e dobbiamo andare al civico 26, se Google Maps ci porta un po' prima o dopo non è un problema. Ma lo è per chi non vede. Dreamwaves, grazie all'accesso ai dati dei semafori, prepara dei percorsi ancora più personalizzati. Ma i test si sono allargati anche a musei, per migliorare l'esperienza di visita di ciechi ed ipovedenti.
Transcality invece ha sviluppato una sorta di copia di un'area urbana per monitorare il traffico di Torino. Ed è già un gradi di simulare cantieri, eventi o modifiche di limiti di velocità. Uno strumento utile per la Città per pianificare cambiamenti alla circolazione ed evitare ingorghi, come nel caso di maxi-lavori come quelli di piazza Baldissera.
Il progetto MoTO è supportato da EIT Urban Mobility, un’iniziativa dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), organismo dell’Unione Europea.