S. Salvario / Lingotto | 31 ottobre 2025, 19:51

Le piante invadono le panchine di piazza Galimberti: "Qui è impossibile sedersi"

I rami e le foglie coprono completamente due sedute vicino all'area giochi. I residenti: “Erano il nostro ritrovo”

L'erba copre le panchine in piazza Galimberti

L'erba copre le panchine in piazza Galimberti

In piazza Galimberti, cuore del quartiere Filadelfia, dove da sempre gli anziani si incontrano per scambiare quattro chiacchiere e passare un pomeriggio all’aria aperta, oggi c’è chi si sente “sfrattato” dalle piante.

Da alcune settimane, infatti, due panchine lungo il lato sud della piazza risultano completamente coperte dai rami e dalle foglie degli alberi che le sovrastano. Un piccolo angolo di verde diventato, paradossalmente, inutilizzabile. Tanto che sembra quasi che sotto quello strato verde non ci sia nulla.

"Erano le nostre panchine preferite - racconta il signor Ferrero, 78 anni, residente da sempre nel quartiere -, ma ormai non ci si può più sedere. I rami arrivano fino allo schienale, e le foglie cadono ovunque. È un peccato, perché qui ci si trovava in tanti a fare due parole ogni mattina". La segnalazione arriva anche da altri frequentatori abituali della piazza, come la signora Maria, 74 anni: "Capisco che sia bello il verde, ma serve un po’ di manutenzione. Non chiediamo molto: solo che si possa tornare a sedersi senza finire intrappolati tra i rami".

Gli alberi in questione, negli ultimi mesi, hanno visto crescere la chioma fino a inglobare completamente la struttura delle panchine. Una situazione che, oltre al disagio estetico, crea anche qualche rischio per chi tenta comunque di sedersi. Nel frattempo, i pensionati del rione hanno spostato i loro incontri quotidiani qualche metro più in là, sulle poche panchine rimaste libere, in attesa che il verde torni ad essere un alleato, e non un ostacolo.

ph.ver.

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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