Attualità | 06 novembre 2025, 17:33

Sinner si racconta a Torino: "Ho paura del buio e mi arrabbio quando le persone non sono oneste"

Il campione altotesino si racconta al Nike Store: "Contento di essere di nuovo qui"

Sinner ospite al Nike Store: si scalda l'atmosfera verso le Atp Finals

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"Il torneo di Torino sarà importante per tanto fattori: sono contento di essere qui e cercherò di dare il massimo. Dietro ogni grande atleta c'è un grande team: speriamo in una bella settimana". A dirlo è Jannik Sinner, che questo pomeriggio, poco dopo il sorteggio dei due gironi delle Atp Finals, ha incontrato i ragazzi delle scuole tennis del capoluogo, insieme ai due allenatori Darren Cahill e Simone Vagnozzi.

Il campione altoatesino è arrivato in città lunedì sera, subito dopo il torneo francese. "Ho festeggiato poco dopo Parigi - ha raccontato - Sono super contento di stare a Torino: è un posto speciale, abbiamo poche occasioni di giocare in Italia". E su Cahill e Vagnozzi ha poi aggiunto: "loro due sono diversi, ma hanno una cosa in comune: hanno tanta passione". 

Il rapporto con gli allenatori 

"Anche io - ha proseguito - ho la passione e non ci piace perdere: lavoriamo insieme tanto e da loro ho imparato anche uno stile di vita. Sono contento quando abbiamo tempo libero. È importante vivere momenti fuori dal campo normali: sono come una seconda famiglia. Durante i tornei personalmente preferisco affittare una casa: ti svegli insieme e giochi a carte".

E sul rapporto con il suo team ha poi aggiunto: "Io ho appena 24 anni, a volte faccio fatica ad ascoltare e poi mi rendo conto che ho sbagliato. Sono una persona che sbaglia tanto, non sono perfetto: loro sono persone molto oneste con me, mi danno una sveglia". 

Le curiosità 

Sinner ha poi fatto un gioco con Cahill e Vagnozzi, che dovevano rispondere ad alcune domande inerenti al tennista altoatesino scrivendo le risposte su una lavagnetta, per vedere chi lo conoscesse meglio. Tra le curiosità, è emerso che l'idolo di Sinner da piccolo era Andreas Seppi. Se non fosse diventato tennista, lo sportivo sarebbe diventato un pilota di Formula Uno: il suo pilota preferito ora è Charles Leclerc, mentre prima lo era Lewis Hamilton.

La paura del buio 

La paura più grande del campione è "il buio: lascio la finestra per fare entrare la luce al mattino". Ma cosa fa arrabbiare Sinner? "Perdere e quando le persone non sono oneste". Il suo colpo preferito, come noto, è il rovescio. Le vittorie che per lui hanno segnato un punto di svolta nella carriera sono due: "La prima vittoria all'Australian Open ed il torneo di Pechino, quando ho vinto contro Medvedev ".

Tra i suoi segreti c'è che dorme sempre "prima di fare una partita, poi si sveglia 40 minuti prima".

Cinzia Gatti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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