Attualità | 12 dicembre 2025, 13:58

La cessione del gruppo GEDI arriva sui tavoli romani: Cirio e Lo Russo vogliono incontrare Elkann

L’associazione Stampa Subalpina incontra il sindaco e il presidente della Regione, che attendono di scoprire i dettagli sulla trattativa di vendita. Mentre lavoratrici e lavoratori si sentono "traditi"

La cessione del gruppo GEDI arriva sui tavoli romani: Cirio e Lo Russo vogliono incontrare Elkann

Un doppio incontro romano con il sottosegretario all’editoria Alberto Baracchini con l’editore e successivamente con il comitato di redazione. In (quasi) contemporanea la riunione avvenuta a Palazzo Civico con i membri della Stampa Sublapina con il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Alberto Cirio

La vendita del gruppo GEDI arriva sui tavoli istituzionali con ancora molte questioni aperte o, meglio, ancora non conosciute. La Stampa e la Repubblica, ma anche la Sentinella del Canavese, oltre a radio e emittenti. Un futuro incerto che ha portato nei giorni scorsi all’istituzione di un’assemblea permanente e con lo sciopero indetto dalla testata di via Lugaro (che l’indomani non è andata in edicola). E oggi a incrociare sono le braccia i lavoratori del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. 

Dalla Regione si attendono informazioni dal tavolo romano: “Così potremmo prendere una posizione chiara come istituzioni”, spiega Cirio.

Noi siamo attenti a tutte le problematiche relative e alle cessioni aziendali - ha aggiunto il governatore - lo faremo in un contesto di libero mercato. Parliamo di qualcosa (La Stampa ndr) di incastonato nella storia di questa città e del nostro Piemonte”.

"Chiederemo anche noi di incontrare l’editore - ha aggiunto il sindaco di Torino Stefano Lo Russo - ci sono al momento clausole di riservatezza che noi al momento non abbiamo. Faremo tutto quello che possiamo fare perché queste garanzie di tutele occupazionali rimangano forti in un momento in cui c’è grande bisogno di pluralismo informativo”.

La richiesta alle istituzioni è quella di sondare il campo per cercare imprenditori interessati.

Non staremo di certo a guardare - ha aggiunto Cirio - così come non stiamo fermi quando ci sono crisi aziendali, cessioni di realtà che producono e che sono ben insediate nel nostro Piemonte. Lo facciamo per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Lo facciamo per la salvaguardia della ricchezza imprenditoriale, in questo caso lo facciamo per la salvaguardi culturale che La Stampa rappresenta”. 

Resta l’amarezza per la modalità di comunicazione con John Elkann che pochi giorni fa difendeva il lavoro della redazione presa d’assalto dai manifestanti, ma quasi in contemporanea trattava la vendita del Gruppo.

Amareggiati e umanamente molto delusi - ha spiegato Silvia Garbarino segretaria dell’Associazione Stampa Subalpina e giornalista del quotidiano - un editore che si dichiarava fino a dieci giorni fa molto vicino ai suoi dipendenti e poi non abbia avuto il coraggio di dichiarare le intenzioni ai suoi dipendenti, ma, al contrario, di delegare un suo portavoce. La parola tradimento è un termine che ci può stare”.

Daniele Caponnetto

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