Sanità | 17 dicembre 2025, 10:58

Chiude anche il consultorio di via Bellono: “Un altro colpo alla sanità territoriale”

Nuovo stop dopo i casi di via del Ridotto e via Le Chiuse?

Polemiche per la chiusura del consultorio in via Bellono

Polemiche per la chiusura del consultorio in via Bellono

Un’altra serranda sta per abbassarsi sulla sanità pubblica torinese. Dopo i casi del poliambulatorio di via del Ridotto e del presidio di via Le Chiuse, arriva ora la notizia della chiusura del consultorio familiare e pediatrico di via Bellono 1, nella zona ovest della città. Un presidio storico, punto di riferimento per donne, famiglie, giovani e fasce più fragili del quartiere, destinato a cessare le attività nel silenzio generale.

La denuncia arriva da realtà politiche e sociali del territorio, che parlano apertamente di smantellamento della sanità territoriale e di un sistema sempre più sbilanciato verso il privato. “È l’ennesimo colpo a una rete consultoriale già ridotta all’osso - accusano da “Potere al Popolo” - dopo anni di chiusure e depotenziamenti”.

Un quartiere senza servizi di prossimità

Con la chiusura di via Bellono, migliaia di residenti saranno costretti a spostarsi verso il consultorio di via Monginevro, già sovraccarico e con servizi ridotti, oppure fino a via Farinelli, a quasi dieci chilometri di distanza. Un disagio che rischia di trasformarsi in una vera e propria barriera all’accesso alle cure. Il consultorio di via Bellono garantiva visite ginecologiche, consulenze contraccettive, percorsi di gravidanza, supporto psicologico, servizi sociali e assistenza pediatrica: attività fondamentali, soprattutto per chi non può permettersi il ricorso alla sanità privata.

Nessuna comunicazione”

A rendere la vicenda ancora più critica - secondo gli autori della segnalazione - è la mancanza totale di trasparenza. Nessun avviso pubblico, nessuna comunicazione ufficiale ai residenti. All’interno della struttura, però, sarebbero già comparsi scatoloni e il personale sarebbe stato destinato ad altre sedi. Una dinamica che richiama da vicino quanto già accaduto per il poliambulatorio di via del Ridotto, chiuso senza un reale confronto con il territorio, e per via Le Chiuse, dove il depotenziamento dei servizi aveva sollevato proteste e interrogazioni.

Non è un problema tecnico”

Secondo i promotori della protesta, la chiusura dei consultori non è mai una semplice questione organizzativa. “È una scelta politica - spiegano - figlia di decenni di tagli, privatizzazioni ed esternalizzazioni che hanno indebolito la sanità pubblica”. Nel mirino finiscono sia le attuali politiche regionali sia le responsabilità dei governi che si sono succeduti negli anni. “Si risparmia sulla prevenzione e sui servizi territoriali - accusano - mentre si trovano sempre risorse per spese militari e grandi opere. Intanto a Torino crescono le cliniche private e scompaiono i presidi pubblici”.

“Bel regalo di Natale”

Sul caso sanità anche Sarah Disabato, capogruppo M5S in Regione, è il consigliere regionale, Alberto Unia. “La chiusura arriva proprio mentre il Piano socio-sanitario regionale approda in Aula e l’assessore alla Sanità di Fratelli d’Italia parla di “potenziamento” della medicina di prossimità - così, insieme alla capogruppo Sarah Disabato -. Dopo una nostra interrogazione, ci è stato risposto che questa non sarebbe una chiusura ma uno “spostamento” dei servizi verso i consultori di via Farinelli e via Monginevro. Ma per le persone significa distanza: oltre un’ora a piedi e circa mezz’ora con i mezzi. Altro che prossimità e accessibilità: questo è un arretramento dei servizi sul territorio”.



 


 


 

Philippe Versienti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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