Cronaca | 18 dicembre 2025, 20:12

Sit in di protesta di Ultima Generazione di fronte a una farmacia comunale

La richiesta è di bloccare i farmaci TEVA e altri prodotti di origine israeliana

Sit in di protesta di Ultima Generazione di fronte a una farmacia comunale

Sit in di protesta di Ultima Generazione di fronte a una farmacia comunale

Questo pomeriggio alle ore 17.30, dieci persone aderenti alla di Ultima Generazione, a ‘Sanitari per Gaza” e BDS, aderenti alla campagna “Teva, NO grazie!”, hanno fatto un sit in di fronte la farmacia comunale di Porta Nuova per chiedere al Comune di Torino di vietare nelle proprie farmacia la vendita di farmaci TEVA e di altro prodotti di origine israeliana. Altre persone sono entrate all’interno della farmacia per parlare con i clienti sull’importanza di boicottare i farmaci a marchio TEVA, proponendo loro di firmare la specifica petizione.

Francesco, di Ultima Generazione e di Sanitari per Gaza, medico, ha dichiarato: “Siamo di fronte alla farmacia comunale di Porta Nuova con BDS, per chiedere il boicottaggio dei farmaci e parafarmaci di origine israeliana, che traggono vantaggio economico e profitto dal genocidio che è in corso in Palestina. Abbiamo appena depositato la petizione per il Consiglio Comunale, e stiamo raccogliendo le firme dei cittadini per chiedere l’interruzione della commercializzazione dei farmaci di origine israeliana nelle farmacie comunali, affinché non si sia complici di crimini contro l’umanità”.

TEVA E’ PARTE DELL’ECONOMIA DEL GENOCIDIO

L'azione rientra nell'ambito di una campagna di BDS per il boicottaggio dei farmaci TEVA, assieme al Global Movement to Gaza, Sanitari per Gaza e Torino per Gaza. TEVA è la multinazionale farmaceutica israeliana specializzata nella produzione di farmaci generici ampiamente presenti anche in Italia. Teva è la più grande azienda commerciale (e industriale) del mercato israeliano per patrimonio netto, utile netto, reddito operativo e valore di mercato. I suoi profitti sostengono direttamente o indirettamente l'occupazione dei territori palestinesi. Boicottarla è un atto di giustizia etica, non un attacco alle persone che vi lavorano. Queste, inoltre, godono delle tutele previste dal diritto del lavoro, compresa la possibilità di scioperare o presentare istanze sindacali per fare pressione interna sull’azienda e interrompere le sue complicità con il sistema di oppressione israeliana. L’obiettivo non è penalizzare i/le pazienti, ma promuovere scelte di consumo consapevoli. La priorità rimane sempre la salute del/della paziente. La campagna di boicottaggio incoraggia scelte consapevoli senza compromettere la continuità e l'efficacia delle terapie. In commercio ci sono molti farmaci generici equivalenti, sono prodotti da altre aziende e hanno la stessa efficacia, sicurezza e qualità.

LA POTENZA DEL BOICOTTAGGIO, DA OTTOBRE COINVOLTI OLTRE 70000 ITALIANI

Boicottare è un atto di coscienza civile, boicottare è scegliere. È usare il potere collettivo dei consumatori per dire che la dignità umana non è in vendita. Qualsiasi marchio che parla di “responsabilità sociale” e di “sostenibilità” deve agire con coerenza. Non toglie responsabilità alla grande distribuzione, che è uno dei settori più potenti e meno trasparenti del Paese: mentre milioni di famiglie e agricoltori subiscono l’inflazione climatica, i colossi del commercio aumentano profitti e potere, scaricando i costi su chi è più fragile. Da ottobre, ogni sabato, aderendo alla nostra campagna, oltre 70.000 cittadini stanno boicottando la spesa nei supermercati, per chiedere al governo il taglio dell’IVA sui beni essenziali, finanziato con un prelievo sugli extraprofitti delle grandi aziende responsabili della crisi climatica. Il boicottaggio è complementare alle altre forme di disobbedienza civile già praticate da Ultima Generazione: non è una rinuncia, ma un passo in avanti verso una partecipazione di massa, accessibile, determinata ed efficace.

comunicato stampa

Leggi tutte le notizie di E POE...SIA! ›

Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
Mi trovate anche su Wikipoesia!

E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium