È di 270 milioni il budget destinato dai piemontesi alla cena della Vigilia e al pranzo di Natale; in media, la spesa stimata per la cena del 24 e il pranzo del 25 è di circa 119 euro a persona. Come da tradizione, tre su quattro festeggeranno in famiglia o da parenti. Il 9% sarà a casa di amici, mentre il 5% festeggerà al ristorante e il 6% sarà in viaggio. È quanto emerge dal sondaggio di Confesercenti fra i consumatori sulle scelte relative alle spese e al luogo per i festeggiamenti.
Acquisti, commercianti soddisfatti
Intanto, a due giorni dal Natale è positivo il bilancio dei commercianti interpellati da Confesercenti sugli acquisti natalizi. Dopo il week end appena trascorso e in attesa del rush finale – che per pasticcerie, gastronomie e alimentari si spinge sino al mattino del 25 -, gli operatori confermano che da parte dei piemontesi c’è voglia di festeggiare e di fare regali. In questi ultimi giorni si registra un incremento significativo negli acquisti di prodotti enogastronomici; in crescita anche le vendite di libri, un dono sempre gradito e soprattutto “reperibile” anche all’ultimo minuto.
Alberghi verso il pienone a Capodanno
Gli albergatori sono soddisfatti per come si prospettano la fine del 2025 e l’inizio del 2026: a oggi negli hotel di Torino l’occupazione delle stanze per San Silvestro sfiora il 90%; stessa percentuale per il week end del 3-4 gennaio e per il ponte dell’Epifania. Le prenotazioni – dicono gli operatori – stanno continuando ad arrivare e dunque ci si potrebbe avvicinare al sold out.
“Le valutazioni degli esercenti – dice il presidente Giancarlo Banchieri – avvalorano quanto era emerso dal sondaggio sulle spese per i regali diffuso nei giorni scorsi: le spese per le feste rappresentano una significativa boccata d’ossigeno in un periodo non certamente felice per gli incassi dei negozi. Spiace che di questo trend favorevole non abbiano potuto godere pienamente i negozi e i pubblici esercizi di Vanchiglia, alle prese con il corteo di sabato scorso e con le limitazioni che ancora sussistono. Quanto agli alberghi, cominciano con grandi numeri il 2026, dopo un 2025 in media assai positivo con alcune punte eccezionali, come lo scorso novembre".
Banchieri: "Ma resta il calo dei consumi"
"Tutto ciò mitiga il problema della persistente contrazione dei consumi, che però neppure i recenti rinnovi contrattuali avvenuti in diversi settori hanno risolto. Per questo accogliamo con favore e speriamo che venga approvato l’emendamento che punta a estendere anche ai contratti rinnovati nel 2024 la cosiddetta ‘flat tax’, cioè la tassazione agevolata al 5%, sugli incrementi retributivi, ampliando la platea fino ai redditi di 33mila euro”, conclude Banchieri.










