Ad oggi è la più ricca collezione di fogli michelangioleschi a mondo: e Torino vuole omaggiarla con un prezioso sodalizio culturale proprio nell’anno che celebra il Rinascimento nella figura di Leonardo Da Vinci, per il cinquecentenario dalla scomparsa. Michelangelo. Disegni da Casa Buonarroti offre, presso la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, un’esposizione di 25 disegni del grande Maestro fiorentino, in parte preparatori agli affreschi della Cappella Sistina, in parte studi di anatomia e architettura.
Elementi essenziali nella sua opera, le linee del corpo umano e la riscoperta del classicismo dialogano così in uno spazio espositivo che ricostruisce l’ingresso della casa fiorentina in via Ghibellina, divenuta museo nel 1859 grazie al tesoro custodito dall’ultimo discendente della famiglia, Michelangelo Buonarroti il Giovane, a partire dal Seicento.
I bozzetti in mostra evidenziano l’energia dello schizzo a penna, su fogli anche riutilizzati più volte, dove, accanto alla sagoma, appaiono cifre e calcoli testimoni di un lavoro in fieri prima di giungere alla realizzazione dell’opera. Un genio perennemente insoddisfatto, che scartava disegni in continuazione per poi ricominciarne di nuovi.
In particolare, spicca l’attenzione per la figura umana, analizzata nel dettaglio anche grazie alle dissezioni dei cadaveri, di cui è un esempio supremo l’Adamo della Cacciata dal Paradiso Terrestre per la Sistina, con cui si apre il percorso di visita. “La figura è appena accennata col carboncino – spiega il curatore Alessandro Cecchi –, ma è evidente il vigore, la forza del tratto da parte di un artista che era innanzitutto scultore, e quindi molto attento alle proporzioni del corpo”.
Raffrontati al nucleo sulla Creazione, quattro studi per la facciata di San Lorenzo (1516) e il vestibolo della Biblioteca Laurenziana (1534), emblematici del cosiddetto “infinito michelangiolesco”, ovvero l’arte di non completare alcuni lavori su committenza (in questo caso, per la chiesa, Michelangelo ebbe da ridire con papa Leone X sull’utilizzo di marmi locali a dispetto dei più pregiati di Carrara).
Accanto agli studi in chiave plastica degli elementi architettonici classici, grande innovazione del Maestro, il visitatore ha modo di ammirare anche un piccolo torso virile in terracotta bianca, probabile copia cinquecentesca di un modello autografo perduto.
La Pinacoteca Agnelli prosegue così la ricerca sul piano collezionistico nazionale e internazionale. “Si tratta di un’occasione unica, per cittadini e turisti, di ammirare bozzetti abitualmente non esposti al pubblico”, commentano la presidente Ginevra Elkann e la direttrice Marcella Pralormo.
E la mostra sarà arricchita da imperdibili eventi speciali, come le “Pause d’Arte”, visite di 45 minuti in pausa pranzo, o quelle per singoli. E, ancora, in occasione di "Archivissima", un tour speciale domenica 14 aprile con attività per famiglie, e guide in lingua inglese per i visitatori stranieri durante tutta la durata dell’esposizione.