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Economia e lavoro | 13 novembre 2019, 20:31

Crisi, tocca agli edili manifestare sotto la Prefettura: "Metro 2, Tav, Città della Salute e sicurezza delle scuole: bisogna fare in fretta"

Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil si ritroveranno venerdì 15 novembre dalle 10 alle 12. "Negli ultimi dieci anni persi 5000 posti di lavoro e metà delle imprese"

Crisi, tocca agli edili manifestare sotto la Prefettura: "Metro 2, Tav, Città della Salute e sicurezza delle scuole: bisogna fare in fretta"

Nuovo presidio in vista, sotto i balconi della Prefettura di Torino, cornice ormai sempre più frequentata da aziende (o interi settori) in crisi a causa della congiuntura economica. 
E se c'è un comparto che ha pagato più a caro prezzo la recessione dell'ultimo decennio (almeno), questa è l'edilizia, affossata da un crollo degli investimenti pubblici, ma anche da una crescente prudenza del settore privato, che solo negli ultimi mesi sta mostrando una leggera ripresa dal punto di vista delle compravendite. Ottimismo cui si sommano le ultime rilevazioni di Banca d'Italia, che sembrano mostrare un leggero rialzo anche per quanto riguarda l'intervento (e i pagamenti) dello Stato.

Ma al momento la situazione è troppo deteriorata per poter attendere. E così, anche in piazza Castello - così come in molte altre cento piazze d'Italia - venerdì 15 novembre si daranno appuntamento i rappresentanti delle sigle sindacali del settore: Feneal UIL, Filca Cisl e Fillea Cgil. I lavoratori si ritroveranno alle 10 ed è prevista una manifestazione di almeno due ore.

"Chiediamo di riaprire i cantieri fermi e bloccati per la ripresa del Paese, per evitare che l'Italia resti in una posizione di stallo, nonostante i primi timidi segnali di ripresa dopo un decennio buio - dicono i sindacalisti in una nota ufficiale -. A Torino oggi sono fermi i cantieri della metropolitana linea 2, Città della Salute, Torino-Lione, ed inoltre manca una politica sulla messa insicurezza del patrimonio pubblico (in particolare le scuole).E' fondamentale una politica industriale per la creazione di lavoro per infrastrutture e messa in sicurezza del territorio".

Ma accanto alle prospettive ancora "timide" (per usare un eufemismo), sono i numeri a consuntivo a spaventare. Negli ultimi 10 anni solo a Torino si sono persi 5.000 posti di lavoro ed il 50% delle imprese. "Vogliamo essere convocati dal prefetto per poter presentare la nostra piattaforma di rilancio e riqualificazione di un settore determinante per la nostra provincia". "Le opere avviate meritano di essere completate - proseguono -, va costituito un fondo nazionale di garanzia creditizia che permetta di portare a termine il lavoro nei cantieri nel rispetto delle scadenze, investimenti sulla qualificazione delle stazioni appaltanti, revisione del codice appalti mantenendo alte le tutele per i lavoratori".

Senza dimenticare un aspetto altrettanto strategico, quando si parla di edilizia, che va sotto lo slogan di “Stesso lavoro, stesso contratto” per evitare che si creino storture e concorrenze sleali tra gli stessi lavoratori di categorie diverse, con ripercussioni che vanno a colpire salute, sicurezza e formazione.

M.Sci

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