Delusione. Rassegnazione. Rabbia. Non è un lunedì come gli altri fuori dai musei torinesi: gli spazi che generalmente ospitano turisti arrivati a Torino per ammirare le tante collezioni, sono insolitamente chiusi a causa del Coronavirus.
A stabilirlo l’ordinanza emanata nella giornata di ieri, a seguito dei contagi riscontrati a Torino e in Piemonte. Per alcuni si tratta di un provvedimento di buon senso e necessario, per altri un’esagerazione. Di certo oggi sono parecchi i turisti, soprattutto stranieri, che si sono ritrovati spaesati fuori da un museo chiuso. In alcuni casi, tra l’altro, il divieto di accesso non risulta nemmeno spiegato con un cartello o una comunicazione: un disservizio che tra più di una persona ha generato malcontento.
“Nemmeno un cartello, niente. Siamo arrivati sino a Palazzo Madama e abbiamo trovato tutto sbarrato” spiega una coppia arrivata a Torino solo qualche giorno fa. “Mi sembra davvero esagerato, è un’influenza un po’ più forte. Perché tutto questo panico?” si chiede invece una mamma con moglie e figlio, sotto il Museo del Cinema chiuso.
Al Museo del Cinema e a Palazzo Reale un cartello inequivocabile ha spiegato ai visitatori la situazione. Al Museo Egizio invece, dopo alcune ore di “buio”, un inserviente ha affisso fuori dall'ingresso una comunicazione. A mezzogiorno nessun cartello fuori da Palazzo Madama, con i visitatori piuttosto seccati. Difformità anche sulle comunicazioni: alcuni musei affermano di essere chiusi solo nella giornata odierna, altri sino al 29 febbraio. Insomma, museo che vai comunicazione che trovi.
Anche il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, in ottemperanza all’ordinanza emessa dal Ministero della Salute e dalla Regione Piemonte, sospende le visite e rimarrà chiuso al pubblico fino a domenica 1° marzo 2020 o sino a nuove indicazioni. La mostra “Enzo Bearzot. Cuore granata, anima granata”, che doveva essere inaugurata domenica 8 marzo, è stata posticipata a data da destinarsi.