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Economia e lavoro | 14 aprile 2021, 12:24

Coldiretti lancia l'allarme lupi: "Con numeri fuori controllo a rischio l'equilibrio ecologico"

"Serve un nuovo piano con misure più efficaci anche per gli ibridi"

Coldiretti lancia l'allarme lupi: "Con numeri fuori controllo a rischio l'equilibrio ecologico"

La situazione relativa alla presenza del lupo sul territorio piemontese ha raggiunto ormai il grado di saturazione, tanto che dei 46 branchi e delle 5 coppie nell’arco dell’intera popolazione alpina censita, secondo i dati di Life WolfAlps, in Piemonte si registrano 33 branchi e 2 coppie.

A fronte di una ricognizione più recente, si stimerebbe una popolazione compresa tra i 450 ed i 500 lupi quando in tutta la Francia sono complessivamente circa 550. A livello nazionale, la popolazione di lupi ospitata è ragguardevole: circa il 10% rispetto al livello europeo. “Dopo aver raggiunto la soglia dell’estinzione negli anni ’70, la popolazione del lupo ora è in rapida espansione al punto da mettere a rischio il motivo stesso per cui la sua presenza è importante: mantenere la biodiversità. Con questi numeri, che provocano una situazione davvero al limite, si mette, infatti, a rischio la funzionalità degli ecosistemi provocando un disequilibrio ecologico", fanno notare Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale.

"Serve urgentemente, quindi, un nuovo Piano Lupo basato su un modello di gestione innovativo per questo è necessario proseguire con il lavoro avviato dal vicepresidente regionale, Fabio Carosso, in sede della Conferenza Stato-Regioni in sintonia con quanto stanno già facendo i Paesi confinanti, come la Francia. Inoltre, è urgente emanare – proseguono Moncalvo e Rivarossa – una chiara normativa rispetto alla gestione e definizione degli ibridi che provocano ingenti danni essendo, oltretutto, molto più numerosi dei lupi, e che, però, vanno affrontati con specifiche ed adeguate misure".

"Ricordiamo che è in gioco, non soltanto la sicurezza del bestiame ed il lavoro agricolo, ma anche la tutela dell’incolumità di chi vive le nostre montagne e le nostre colline, con il moltiplicarsi di avvistamenti e predazioni anche a bassa quota tanto che i lupi sono ormai arrivati alle porte delle città”.

comunicato stampa

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