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Politica | 31 maggio 2021, 09:04

Riaprire le rsa, polemica in consiglio comunale a Chieri. Sacco: "Così non si tutelano gli anziani"

La consigliera di Progetto per Chieri: "Un ordine del giorno in materia mi è stato bocciato, forse il problema non esiste?"

Il municipio di Chieri

Polemiche in consiglio comunale a Chieri sul tema Rsa

"Giovedì sera nel corso dell’ultimo consiglio comunale ho presentato, a firma anche del Consigliere Varaldo, un ordine del giorno per impegnare il Consiglio a chiedere alla Regione e allo Stato di attivare controlli nei confronti delle rsa e strutture piemontesi che ancora non avevano adempiuto all’ordinanza del Ministero della Salute che prevedeva l’immediata riapertura alle visite di esterni agli ospiti. Sono rimasta letteralmente scioccata, prima perché la mia proposta arrivava già da un rinvio nel consiglio di due settimane prima con la scusa che non era urgente e adesso mi viene bocciata perché a giudizio della maggioranza il problema non esiste!".

Così Rachele Sacco, Consigliere comunale Progetto per Chieri - Salviamo l'Ospedale insieme, che non risparmia critiche al sindaco e alla giunta. "Secondo Sicchiero e la sua amministrazione, i direttori delle rsa hanno il diritto di disporre come meglio credono dei loro ospiti. Gli anziani e i disabili nelle rsa non sono reclusi e le strutture non sono prigioni non esiste che un direttore possa disporre delle visite e dei contatti con l’esterno di un ospite come se questa persona fosse un carcerato. C’è un Ordinanza del Ministero con tanto di protocolli per le visite, un ordine non un consiglio, che non deve essere disatteso. Noi chiedevamo solo che il Consiglio Comunale sollecitasse i controlli per le strutture inadempienti, perché ci sono strutture che ancora non autorizzano visite oppure che le permettono solo a distanza, vietando i contatti. I consiglieri che hanno votato contro forse non si rendono conto dell’enorme sofferenza che hanno passato e passano ancora oggi, queste persone dopo 15 mesi di isolamento dal mondo esterno (i più fortunati hanno contatti attraverso telefoni e videochiamate). L’allarme è che ad oggi gli anziani, sopravvissuti al Covid e vaccinati, debbano morire di depressione. Le loro vite sono in mano a pochi direttori e responsabili di strutture che non rispondono agli ordini di un ministro e questo ai nostri consiglieri pare normale? A me, personalmente no, e mi sarei aspettata una maggiore sensibilità. La mia battaglia per i diritti delle persone più fragili non si ferma certo di fronte al voto contrario del consiglio di Chieri che ha perso, con questa, una buona occasione per dimostrare davvero di essere dalla parte dei più deboli. Ho deciso di portare il caso davanti al Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (vedi lettera in allegato al comunicato). Questa, una buona occasione per dimostrare davvero di essere dalla parte dei più deboli".

comunicato stampa

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