Ruth Orkin nasce a Boston il 3 settembre 1921, e diventa uno dei nomi più importanti della fotografia del Novecento.
Figlia di Mary Rubi, attrice del cinema muto, e di Samuel Orkin, un produttore di barchette giocattolo, cresce a Hollywood tra il 1920 e il 1930. A 10 anni riceve la prima macchina fotografica con cui inizia a ritrarre i suoi amici e insegnanti di scuola, mentre a 12 anni è già capace di sviluppare le proprie foto. Ruth, influenzata dalla madre, ha una gran passione per il cinema e ama collezionare autografi degli attori più famosi, che ben presto inizia a fotografare. Il suo sogno è diventare regista.
A Los Angeles lavora per un periodo alla Metro Goldwin Mayer, ma in quel periodo per una donna era pressoché impossibile anche solo sognare di diventare regista. Ruth ha però l'esigenza di immortalare storie, e lo fa con la sua macchina fotografica, spesso girando in bicicletta per le strade della città, la maggior parte delle volte concentrandosi nei quartieri più umili e negli ambienti più dimessi, sicuramente molto lontani dalle luci di Hollywood.
A 17 anni si avventura in un lungo viaggio in bicicletta, partendo da Los Angeles per arrivare a New York, con lo scopo di visitare l’Esposizione Universale. Sempre in compagnia della sua Univex da 39 centesimi, scatta fotografie incredibili immortalando persone in luoghi come Washington, Chicago e Boston.
Appena ventenne, nel 1943, si trasferisce a New York dove inizia la sua carriera da freelance, fotografando di giorno i bambini, mentre di notte nei nightclub. Intorno al 1949 inizia a collaborare con le riviste più conosciute come Life, Look, Horizon e Ladies Home Journal.
Giovane, dallo spirito libero ed estremamente moderna, Ruth si fa ben presto notare: il New York Times la sceglie per fotografare il celebre compositore e pianista Leonard Bernstein: è il primo di una lunga serie di ritratti, che spaziano da quello iconico fatto a Robert Capa a Parigi nel 1952 a quelli di Lauren Bacall, Tennessee Williams, Marlon Brando, Alfred Hitchcock a Doris Day e Ava Gardner. Oltre ai ritratti, è nelle foto di strada che Ruth esprime al meglio la sua poetica.
Nel 1951, grazie alla rivista Life, va in Israele per seguire la filarmonica israeliana. In seguito, va a Firenze dove conosce Nina Lee Craig, una studentessa americana di storia dell’arte che diventa la protagonista di American Girl in Italy.
Ruth rientra a New York ed entra a far parte dell’associazione Photo League, dove conosce Morris Engel, con il quale si sposa nel 1952 e ha due figli. Insieme realizzarono due lungometraggi, tra cui il classico Little Fugitive.
Tra il 1976 e il 1978 Orkin insegna alla School of Visual Arts e nel 1980 all’International Center of Photography.
Muore nel suo appartamento di New York nel 1985.
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