In Piemonte le temperature superano di 1,7°C quelle stagionali, le piogge sono scarsissime, ridotte di oltre il 25% rispetto alle frequenze passate di questo periodo, il fiume Po, la cui portata, come è perfettamente visibile, si è ampiamente dimezzata ed anche i fiumi più piccoli come il Tanaro e il Sesia, hanno ridotto la loro portata di oltre il 55%, secondo i dati di Arpa.
Alla luce di questo scenario, è ancora più necessario aumentare i fondi previsti dal bando 2023 rispetto agli Investimenti irrigui (intervento SRD02 – Azione C) del Complemento per lo sviluppo rurale 2023-2027 della Regione Piemonte. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte di fronte all’elevato numero di progetti presentati, finalizzati a rendere effettivo il processo di miglioramento ed efficientamento delle tecniche irrigue per fronteggiare la siccità.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli e tale obiettivo richiede un impegno ed una maggiore flessibilità da parte delle Istituzioni competenti - fanno notare Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. In questa situazione, con gli evidenti segnali di siccità già in atto, sono fondamentali tali misure di sostegno alle imprese affinché possano investire per migliorare, rinnovare e ripristinare gli impianti irrigui al fine di risparmiare acqua, stoccarla e riutilizzare le acque stagionali o affinate, anche nell’ottica di garantire l’irrigazione di soccorso in periodi di scarsa disponibilità. Serve, dunque, che la Regione aumenti la dotazione finanziaria del bando 2023 per fornire una concreta risposta alle imprese che già stanno fronteggiando l’emergenza idrica e che hanno dimostrato la volontà di investire”.