Attualità | 12 maggio 2024, 09:20

STORIE DI MONTAGNA/8: Le due anime di Luca Garrou

Il ‘tuttofare’ di Prali racconta il suo lato social e quello di artigiano e manutentore riservato

Luca Garrou

Luca Garrou

Ho conosciuto Luca Garrou in una bellissima giornata di sole.

Sono stata accolta nella sua splendida baita e davanti ad un caffè mi ha raccontato la sua storia.

Dopo averlo visto sui social, la sua pagina Instagram ha quasi 50.000 follower, mi ero fatta un’idea precisa di chi avrei avuto davanti, un’idea che si è rivelata totalmente sbagliata.

Chi appare sui social, spesso, incoraggia le persone a credere che sia esibizionista, spavaldo e abituato a mettersi in mostra. Luca è l’opposto: timido, amichevole e soprattutto umile.

Originario di Prali, in Val Germanasca, nella borgata dove vive oggi è nato il suo papà. La vecchia baita di famiglia è sempre stata la sua meta preferita, dopo averla ristrutturata ora è diventata la sua casa.

Il suo primo lavoro arriva a 18 anni, nel museo delle miniere di Prali, e qui si occupa di manutenzioni varie e, in alcune occasioni, di fare la guida per i turisti.

Una prima esperienza che gli insegna moltissimo.

Dopo tre anni decide di mettersi in proprio e si inventa un lavoro.

Vivendo tutto l’anno nel piccolo comune alpino di Prali, si occupa di tutti quei lavori che nessuno vuole più fare.

Il suo nasce dall’esigenza di ricoprire quella figura, un tempo denominata ‘tuttofare’, oggi ribattezzata da Luca ‘artigiano manutentore’.

Ma di cosa si occupa esattamente?

Luca fa mille lavori: pulizia scale dei condomini, manutenzione giardini, toglie la neve dai vialetti, vernicia le ringhiere, imbianca gli appartamenti un elenco che può allungarsi moltissimo. Manualità e esperienza gli permettono di saper fare moltissime cose, soprattutto utilizzando il legno.

Per farsi conoscere inizia a postare sui suoi canali social i suoi lavori, soprattutto quelli relativi alla ristrutturazione della piccola baita di sua proprietà a 1700 m di quota.

Un lavoro svolto con fatica e passione che però trasforma la casa in una vera perla. Pezzi antichi ritrovano vita tra le sue mani e, immersi in un paradiso alpino, fanno sognare le persone che iniziano a conoscerlo.

La sua manualità e il suo modo di raccontare spiccano sui social e le persone che lo seguono diventano sempre più numerose.

“Mettendo le foto dei miei lavori, e mostrando il prima e il dopo, ho visto che destavano molto interesse nelle persone – mi dice –. Capivo che il mondo dei social mi dava spazio e mi indirizzava verso persone che avevano il mio stesso interesse e amavano la vita in montagna”.

Luca sfrutta la visibilità del suo profilo per far conoscere il territorio in cui vive.

Per lui i social sono un hobby, un divertimento perché il suo vero lavoro è un altro.

Alla mia domanda qual è il suo obiettivo sui social sorrido alla sua risposta.

“Io non ho un obiettivo, creo contenuti sui social principalmente perché mi piace. Sono una persona timida, un tempo molto chiusa, i social mi hanno dato l’occasione per spronarmi a spingermi oltre il mio modo di essere, a scoprire nuovi posti, a mettere i miei occhi, le mie emozioni e le esperienze che vivo sia di vita in montagna, sia di escursioni che faccio, a disposizione di tutti” mi risponde.

Più andiamo avanti e più Luca diventa una piacevole scoperta.

Lo invidio per la sua manualità, può davvero realizzare qualsiasi cosa come per esempio l’allestimento di un furgone su cui, ogni tanto, fa dei viaggi alla ricerca di meravigliosi posti in altura da mostrare. La comunità che ha creato lo segue in tutte queste sue avventure.

"Perché questa scelta di vivere in montagna isolato?” gli chiedo

“Io questo posto l’ho scelto, qui ci vivi se ti piace il freddo, la neve. La montagna piace a tutti in agosto, quando in città fa caldo, ma in inverno è un altro discorso. Sono abituato alla scomodità, ho sempre un po’ più di spesa e mi aggiusto, so vivere in altura. I problemi che si possono avere quassù, sono però ripagati ogni mattina quando mi sveglio e sono circondato da montagne e natura”

Avere visibilità sui social vuol dire anche essere esporsi a critiche e commenti. Luca mi dice che spesso gli scrivono che lo ritengono fortunato. “La fortuna non arriva sempre da sola, a volte occorre cercarla, i lavori che faccio io non li vuole più fare nessuno e io, imparando a farne molti, mi sono messo in gioco e mi sono creato la mia vita ideale”.

Un tempo tutti sapevano fare tutto, non si chiamava qualcuno per sistemare un rubinetto che perde o per imbiancare una casa, oggi si sta perdendo questa manualità e una persona come Luca, per un paese di montagna, è preziosa. Lui, fin da piccolo, si è rivelato capace di avere una grande manualità, ‘trafficando’ con il papà e il nonno ha imparato molto.

Si è conquistato la fiducia di tutti che gli affidano i propri alloggi per tutte le manutenzioni necessarie. Luca, silenzioso e operoso, si prende cura, soprattutto nei periodi in cui il paese sembra dormiente, di condomini vuoti e baite che richiedono lavori manutenzione.

Ho visto questo ragazzo, che si porta dal passato qualche cicatrice, come due persone diverse: il Luca social, spigliato, schietto e capace far innamorare le persone del suo territorio con foto e video stupendi, e il Luca artigiano, un ragazzo timido, umile, che con dedizione e impegno porta avanti il suo lavoro.

“Ho un divorzio alle spalle, un capitolo della mia vita non facile, per me la montagna è stato il mio rifugio, il mio nuovo inizio, un posto dove poter essere me stesso. Grazie al mondo dei social, dove ho trovato persone affini, che vivono l’ambiente alpino a 360°, non mi sono sentito diverso o sbagliato, ho capito che non sono solo”.

Non c’è il modo giusto o sbagliato di vivere la montagna, ognuno lo fa a proprio modo.

Luca si è creato il suo piccolo grande mondo, che racconta sulla sua pagina social, e che è capace di portarti con lui in luoghi meravigliosi.

Cinzia Dutto

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Giorgio Gatti

Giorgio Gatti nasce a Torino nel 1958 e inizia a fotografare giovanissimo. Le sue fotografie, un archivio di oltre 150.000 immagini, sono il frutto di oltre 40 anni di scatti che lo ha portato a lavorare a Milano, Londra, Berlino, New York e Parigi città che lo ha adottato per diversi anni.

Le sue immagini sono all’interno di svariate collezioni private.

Attualmente divide il suo lavoro tra Chieri e Parigi, città che lo ha adottato come curatore e storico della fotografia. Tutto il suo archivio è di proprietà esclusiva della Fine Art Images Gallery - Agenzia esclusiva della sua produzione.

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