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Cronaca | 22 giugno 2025, 07:10

Morti sul lavoro: 291 casi (+8,6%) nei primi 4 mesi del 2025. 17 volte è successo in Piemonte

I numeri forniti dell’Osservatorio Vega di Mestre: a Torino la maglia nera della nostra regione

Immagine di repertorio

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Aumentano i morti sul lavoro, sono quasi 300 i decessi nei primi quattro mesi del 2025, per la precisione 291, delle quali 211 in occasione di lavoro (5 in più rispetto ad aprile 2024) e 80 in itinere, nel percorso casa-lavoro (18 in più rispetto ad aprile 2024), ovvero + l'8,6% rispetto allo scorso anno.

I numeri dell'Osservatorio di Mestre

L’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (19,2) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (14,8), seguita dalla fascia di lavoratori tra i 15 e i 24 anni (9,6). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (79 su un totale di 211). Lo rileva un'indagine dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre.

Tra le varie evidenze spicca il numero delle donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro sono 12, mentre 16 hanno perso la vita in itinere. In totale sono 28 le donne decedute nel primo quadrimestre (circa 47,5% in più dello scorso anno).

Inoltre, gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 39 su 211, con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere due volte superiore rispetto agli italiani. Infatti, gli stranieri registrano 15,5 morti ogni milione di occupati, contro l’8,0 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.

Dei 39 stranieri deceduti in occasione di lavoro, 19 sono quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere. In totale sono 58 vittime straniere su 291 (quasi il 20%). Le denunce dei lavoratori stranieri sono 38.143 su 192.253 (circa 1 su 5), mentre sono 32.514 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro su un totale di 164.050.

Nel settore delle costruzioni 31 vittime

Alla fine di aprile 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni, con 31 decessi in occasione di lavoro, seguito da Trasporti e Magazzinaggio (30) e Attività Manifatturiere (29).

Il venerdì è il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nel primo quadrimestre dell’anno (21,3%). Seguito da lunedì e martedì (20,4%).

Sul podio della insicurezza alla Lombardia va la maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (34). Seguono: Veneto (21) e Campania (19).

Piemonte quarta Regione con 17 casi

In questa particolare classifica seguono poi Piemonte e Sicilia (17), Toscana (16), Puglia (14), Lazio (13), Emilia-Romagna (10), Trentino-Alto Adige (9), Abruzzo (8), Umbria (7), Basilicata (6), Liguria e Calabria (5), Marche (4). A chiudere la graduatoria Friuli-Venezia Giulia (3), Sardegna, Molise e Valle D’Aosta (1).

Il Piemonte si trova in zona arancione, quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le più elevate a livello nazionale. A fine aprile 2025, il rischio di infortunio mortale in Piemonte (9,2 morti per milione di occupati) risulta superiore alla media nazionale (8,8).

Torino maglia nera della Regione

Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che Verbano-Cusio-Ossola, Alessandria e Cuneo si trovano in zona rossa con indici rispettivamente pari a 14,8, 11,5 e 11,4. Seguono in zona arancione: Asti (10,8) e Torino (10,4). Mentre Biella, Novara e Vercelli sono in zona bianca con un’incidenza di mortalità pari a “zero”.

In termini assoluti, a Torino spetta la maglia nera sia per numero di vittime totali (16) che per vittime in occasioni di lavoro (10).

m.d.m.

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