Economia e lavoro | 02 luglio 2025, 17:22

Il Piemonte allarga anche ai rider l'ordinanza anti caldo

In precedenza Cgil e Nidil erano andati all'attacco di Glovo e Deliveroo, chiedendo alla politica di intervenire. Il presidente Cirio: "Siamo la prima Regione in Italia, previste misure per garantire il servizio tutelando la salute"

Immagine di archivio

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Il Piemonte allarga ai rider le misure previste dall’ordinanza anti-caldo che regola le condizioni di lavoro in situazioni di esposizione diretta e prolungata al sole. Ricompresi anche i lavoratori dei settori delle cave e della logistica.

«Un anno fa siamo stati la prima Regione in Italia ad adottare un’ordinanza per regolare le attività in caso di esposizione al sole e alte temperature e oggi siamo i primi ad allargare l’ambito di applicazione a chi svolge consegne in città in bici o in scooter – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio – E’ evidente che si tratta di un lavoro che per sua natura è svolto principalmente nell’orario dei pasti, e per il pranzo quindi in ore molto calde, ed è per questa ragione che all’ordinanza sono affiancate le indicazioni operative, predisposte dall’Ufficio prevenzione della Regione Piemonte, per svolgere il lavoro in sicurezza, adottando misure di riduzione del rischio. Ad esempio si suggerisce la fornitura, da parte dei datori di lavoro, di “strumenti” di protezione dal caldo quali le bottigliette di acqua e sali minerali, l’uso di abbigliamento adeguato, turni e pause all’ombra. Si tratta di un gesto di civiltà e rispetto per le persone – conclude Cirio - anche perché nella maggior parte dei casi parliamo di piattaforme multinazionali che guadagnano risorse importanti, ma non sempre hanno dimostrato di dare le giuste attenzioni e tutele ai lavoratori».

 

«La dignità di chi lavora passa anche e soprattutto dalla protezione della sua salute. Con l’estensione delle misure anti caldo ai rider abbiamo voluto ribadire un principio molto chiaro per questa Giunta: in Piemonte la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro non può avere alcuna distinzione e la priorità rimane quella di mettere al centro la persona. Come Regione avevamo il dovere di agire in modo responsabile e lungimirante, dando un segnale concreto di attenzione verso lavoratori più vulnerabili. Ed è quello che abbiamo fatto, muovendoci come prima Regione in Italia per tutelare rider, lavoratori della cave e della logistica» ha commentato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte.

 

«Come più volte ribadito, la salvaguardia dell'incolumità e della salute dei lavoratori è una priorità assoluta. Per questo motivo ci è sembrato doveroso allargare l'ordinanza anti - caldo anche ai riders, che in questa estate decisamente calda, sono particolarmente esposti. Ciò che raccomandiamo, quindi, è di seguire le indicazioni operative per poter lavorare in sicurezza», dichiara l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

 

In generale, “ove non sia possibile introdurre misure del riduzione del rischio”, l’ordinanza stabilisce il divieto di lavoro in condizioni di esposizione diretta e prolungata al sole, ai lavoratori del settore agricolo, florovivaistico e nei cantieri edili ed affini, per attività classificabili come “attività fisica intensa” sul sito web https://www.worklimate.it/scelta-mappa/#caldo o altre attività equiparabili, tra le 12:30 e le 16, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito web dedicato https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisicaalta/ riferita a “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.

 

Per favorire lo svolgersi delle attività lavorative in orari a rischio ridotto, la Regione raccomanda poi ai Comuni di valutare la possibilità di derogare, temporaneamente e previa valutazione della situazione contingente, ai regolamenti locali in materia di contenimento delle emissioni acustiche, al fine di consentire lo svolgimento delle attività lavorative in fasce orarie più fresche.

In precedenza i sindacati erano andati pesantemente all'attacco: "Le multinazionali di delivery calpestano la sicurezza e l’incolumità dei riders proponendo bonus per lavorare, anche con temperature proibitive. Alle lavoratrici e ai lavoratori, precari e sottopagati, che pedalano da una parte all’altra della nostra città, consegnando il cibo e prodotti di consumo nelle nostre case, vengono infatti proposte da Glovo e Deliveroo maggiorazioni di pochi spicci sulle consegne. Bonus economici “a crescere”, che si possono ottenere effettuando il proprio servizio in base all’aumento delle temperature".

È inaccettabile che si scambino le condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro con pochi centesimi – dichiara Danilo Bonucci, segretario generale NIdiL Cgil Torino – Siamo ormai in presenza da parte delle piattaforme della cancellazione di qualsiasi principio, valore e regola a favore del profitto. Tutto a discapito dei lavoratori”.

I riders che lavorano in bicicletta o in scooter sono esposti direttamente al sole, spesso senza possibilità di riparo e le aziende hanno l’obbligo di valutare e prevenire tutti i rischi per la salute, incluso lo stress termico.

Come NIdiL ci opponiamo a questa logica di sfruttamento dei riders: abbiamo già richiesto alle piattaforme di ritirare la proposta inviata ai lavoratori. Chiediamo che vengano messe in campo tutte le iniziative per tutelarli dall’emergenza caldo, con percorsi di formazione e informazione e consegnando loro bottigliette d’acqua con sali minerali. Ma soprattutto, pretendiamo che si fermi il servizio in condizioni di caldo estremo. In tal senso assieme alla CGIL Piemonte, abbiamo richiesto una modifica all’Ordinanza appena emessa, inserendo nei soggetti tutelati anche le lavoratrici ed i lavoratori del Food delivery. Ma anche la Città di Torino, dove operano la maggior parte dei riders, può intervenire tutelandoli dai rischi derivanti da temperature elevate” conclude Bonucci.

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Barbara Gabriella Renzi

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