Cultura e spettacoli | 06 luglio 2025, 07:44

Mirrowlab, nuovi dj torinesi sul palco del Kappa FuturFestival: “Per anni tra il pubblico. Oggi il nostro primo live, un sogno”

Il duo finalista al concorso di Reply ha potuto suonare sul palco Lab Stage un pezzo che unisce musica e intelligenza artificiale: “Ci aiuta ma ci piace mantenere l’artigianalità”

Mirrowlab, nuovi dj torinesi sul palco del Kappa FuturFestival: “Per anni tra il pubblico. Oggi il nostro primo live, un sogno”

Al Kappa FuturFestival hanno suonato anche loro, i MIRROWLAB. Il collettivo torinese, formato dai due cugini Marco Panzica e Calogero Profita, dal 2017 esplora l’interazione tra generazione algoritmica di musica e output visivi all’interno della performance.

Sul nuovo Lab Stage hanno portato la loro musica grazie al concorso dedicato ai dj che mixano musica e intelligenza artificiale indetto da Reply. 

“Mirrow per noi è la rappresentazione dell’idea che la creatività non ha volto, per questo suoniamo con le maschere - raccontano i due artisti -. L’obiettivo è far dissociare le persone da noi e farle concentrare sulla musica e su quello che sta succedendo sullo stage perché i protagonisti veri sono la musica e le arti visive”. 

Prima apparizione ufficiale per il duo che a prescindere dal risultato del Contest hanno raggiunto un traguardo importante. “Una bella esperienza, per noi non ci poteva essere inizio migliore. Il Kappa per noi è casa, da tre anni veniamo come pubblico, vedere la stessa cosa da una prospettiva diversa ti fa capire cosa vuol dire suonare live. Stiamo facendo tesoro di questa esperienza”.

Per noi la musica è qualcosa di talmente profondo che riesce a muovere qualsiasi corda emotiva. Mi piace pensare che il nostro pubblico ideale torni a casa piangendo per l’emozione. Per questo cerchiamo di fondere arti visive e musicali con una techno molto orchestrale, cinematica quasi”. 

Intelligenza artificiale che non spaventa i due artisti: “Ci aiuta nelle idee e a progredire più velocemente. Ci aiuta soprattutto nell’ambito visivo. Anche se noi cerchiamo di essere amanti dell’artigianalità. Nel pezzo che abbiamo mandato per il contest la voce è generata dall’AI, ma il resto è costruito da noi. Vedremo cosa ci darà in futuro ma le prospettive sono interessanti”. 

“Torino ha dato i natali a Gigi Dag e Gabry Ponte che sono i nostri miti, siamo figli della musica dance. Oggi accoglie artisti di fama internazionale, penso che stia andando nella direzione giusta per la musica elettronica” commentando i due che ora sognano di condividere il più possibile la propria musica. “Il prossimo obiettivo è far arrivare la nostra musica e la nostra arte a più persone possibile. Abbiamo iniziato come animatori, siamo passati dal liscio 200 alla musica per i bambini, questo ci ha fatto appassionare al mixaggio e a non aver paura di osare”. 

Chiara Gallo

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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