Attualità | 11 luglio 2025, 09:00

La guerra in Italia tra spese per il riarmo e i punti deboli dell'esercito: intervista al Generale Chiapperini [VIDEO]

L'ex comandante in forza in Kosovo, in Libano e in Afghanistan ha parlato di guerra e di guerre al Podcast a Domicilio: "La spesa per il riarmo è sostenibile e fondamentale"

Il Generale Luigi Chiapperini al microfono del Podcast a Domicilio

Il Generale Luigi Chiapperini al microfono del Podcast a Domicilio

"Abbiamo componenti delle forze armate che sono in una situazione critica": è favorevole all'incremento della spesa per la guerra il Generale Luigi Chiapperini. Il militare che ha comandato i contingenti nazionali in Kosovo, i contingenti ONU in Libano, il contingente multinazionale Nato in Afghanistan e che attualmente fa parte del Centro Studi dell’Esercito Italiano ha parlato di guerra, e delle guerre in corso, al Podcast a Domicilio.

Secondo il Generale, al momento non c'è un pericolo immediato, ma gli eserciti devono guardare al lungo periodo, e alcuni tipi di minacce sono già in corso. "In questo momento nessuno ci invade e non sarebbe in grado di farlo - ha spiegato Chiapperini - ma la minaccia va esaminata nel medio e lungo periodo, le forze armate si preparano in anni e anni. Alcune minacce sono già immanenti: c'è una guerra cognitiva, la propaganda che ci colpisce; c'è una guerra cibernetica che colpisce le nostre aziende; ci sono i sabotaggi. In Africa ci sono mercenari russi, hanno basi militari e stanno schierando dei missili, ci sono i missili iraniani. Oggi non c'è la minaccia ma nel momento in cui la Russia dovesse trovare un qualche successo in Ucraina potrebbe essere il primo passo per continuare ad espandere la propria influenza".

Riguardo la spesa militare, che l'Unione Europea ha deciso di incrementare per cercare di rendere le forze europee meno dipendenti dall'alleato statunitense, Chiapperini è assolutamente favorevole: "La Russia nel 2014 ha annesso Crimea e Donbass, nel 2022 ha aggredito l'Ucraina e ci siamo resi conto di questa minaccia che è reale. E l'Europa e la Nato hanno deciso di dedicare più risorse alla difesa, che non significa fare la guerra ma dissuadere possibili aggressori".

Rispetto al Generale Vannacci, che ha suggerito di non indebitarsi per le armi e che in caso di guerra mancherebbero i soldati, Chiapperini ritiene positivi nuovi fondi per l'esercito italiano, che è arretrato in alcuni settori: "Non c'è bisogno di leva: le nostre forze armate, insieme a quelle degli alleati e amici, hanno i numeri al momento sufficienti per poter affrontare una guerra. Le forze armate italiane avrebbero bisogno di qualche decina di migliaia di soldati in più ma della leva non c'è bisogno, la Germania probabilmente ha problemi nell'arruolamento dei volontari".

L'aumento della spesa per la guerra, secondo il Generale Chiapperini, spalmato sui 10 anni da oggi al 2035 sarebbe un incremento di circa lo 0,2% del PIL l'anno, considerando anche le spese che verrebbero comunque fatte. Per il Generale è sostenibile e fondamentale: "Abbiamo componenti delle forze armate che sono in una situazione critica. Non abbiamo una componente corazzata, droni, alcune tipologie di navi, la difesa aerea".

Segui questa e le altre interviste sul canale DixTV.

Francesco Capuano

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
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Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
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