Attualità | 13 luglio 2025, 07:00

I laghi piemontesi sono inquinati: male il Maggiore, bene il San Michele. Il report di Legambiente

L'associazione ha analizzato cinque laghi piemontesi nel 2025, trovando alte concentrazioni di batteri dannosi. Critiche al rinvio del Deflusso Ecologico

Una immagine di repertorio del lago di Avigliana

Una immagine di repertorio del lago di Avigliana

I laghi piemontesi sono inquinati. E il dato è in peggioramento: sui 23 punti analizzati dei 5 specchi regionali (laghi di Viverone, Avigliana, San Michele, d'Orta e Maggiore), ben 10 sono "fortemente inquinati" e altri 3 hanno registrato valori oltre i limiti. 

Il monitoraggio è stato effettuato da Legambiente, attraverso il progetto "Goletta dei Laghi", che ha analizzato la presenza di Enterococchi intestinali e Escherichia coli tramite prelievi effettuati da tecnici volontari di Legambiente. Il punto è classificato come "inquinato" se almeno uno dei due valori supera i limiti di legge riferiti alla balneazione e "fortemente inquinati" se li supera del doppio (i valori di legge sono pari a 500 ufc/100 ml per gli enterococchi intestinali e 1000 ufc/100 ml per escherichia coli).

Pollice in su per il lago San Michele di Ivrea, in giù per il Maggiore

Il lago con meno inquinamento è risultato il San Michele di Ivrea, con due punti monitorati su due rivelatesi entro i limiti. Per il lago del Canavese il 2025 è stato il primo anno di monitoraggio. La situazione più difficile è invece quella della sponda piemontese del Lago Maggiore, con cinque punti di prelievo su nove che risultano "inquinati fortemente" e un altro "inquinato".

 Solo tre i valori entro i limiti. Non male i laghi di Avigliana, con un punto "fortemente inquinato", un altro "inquinato" e tre entro i limiti. Il lago di Viverone ha invece visto un forte peggioramento, con due punti su tre passati da non inquinati a fortemente inquinati e uno rimasto entro i limiti.

Legambiente contro il rinvio della Regione Piemonte del Deflusso Ecologico

"Le cause dello stato di salute dei nostri specchi d'acqua - ha commentato la presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, Alice De Marco - sono da ricercare nell'agricolture intensiva, nell'urbanizzazione, negli scarichi illegali. Il reparto agricolo merita un'attenzione particolare perché è il principale utilizzatore delle reti idriche e oltre 1/3 dell'utilizzo non viene monitorato". L'associazione ha quindi criticato il rinvio dell'applicazione del Deflusso Ecologico in Piemonte. Si tratta di una normativa UE che fissa una portata minima dei fiumi, per garantire il loro benessere soprattutto in periodi di siccità. 

L'assessore regionale all'agricoltura Paolo Bongioanni e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia e presidente della commissione agricoltura Claudio Sacchetto hanno rinviato questo obbligo al 31 dicembre 2026, andando incontro alle richieste degli agricoltori che vedono in questa norma una limitazione alla loro capacità di irrigare. "Desta preoccupazione il rinvio dell'applicazione del Deflusso Ecologico - ha dichiarato De Marco - con Sacchetto che racconta questo principio come devastante per il sistema irriguo".

Francesco Capuano

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