La drammatica situazione in atto a Gaza e negli altri territori palestinesi ha provocato una presa di posizione formale da parte della Sala Rossa.
Con una mozione approvata oggi, il Consiglio comunale ha impegnato l’esecutivo di Palazzo Civico a non avviare progetti, collaborazioni o relazioni istituzionali con i rappresentanti del Governo israeliano in carica e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili. Questo al fine di sostenere concretamente il cessate il fuoco a Gaza e il ripristino di condizioni di vita sicure, salubri e libere per la popolazione palestinese della Striscia e della Cisgiordania. Al sindaco e alla sua Giunta viene chiesto anche di intervenire in questo senso nei confronti della Regione Piemonte.
Il documento approvato in aula (prima firmataria, Sara Diena) ha stabilito anche che l’Amministrazione comunale presenti al Governo italiano una lunga serie di richieste, a partire da quella del riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, promuovendo poi un analogo riconoscimento da parte dell’Unione Europea (sulla base dell’impegno assunto nel 2014 dal Parlamento di Strasburgo).
Al Governo di Roma, inoltre, Palazzo Civico dovrà richiedere di sostenere in sede internazionale ogni iniziativa volta a esigere: il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la dismissione di tutte le colonie illegali nei territori palestinesi della Cisgiordania, così come la fornitura di aiuti umanitari all’interno della Striscia e la protezione del personale sanitario e degli operatori dell’informazione presenti sul territorio.
Altra pressante richiesta dovrà essere quella di sospendere, laddove in essere, le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023, al fine di scongiurare che tali armamenti possano essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario.
Allo stesso modo, si chiede che il Governo si faccia promotore a livello europeo, con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, cessione e trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, nonché all’importazione di strumenti bellici provenienti da quest’ultimo.
Al Governo nazionale andrà poi richiesto di sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale, oltre che di proporre azioni efficaci come la sospensione dell’accordo di associazione EU-Israele fino al raggiungimento del cessate il fuoco totale e al ripristino di condizioni di vita sicure e libere per tutta la popolazione palestinese;
Infine, la richiesta di rispettare i mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale (CPI), in linea con la normativa italiana di adeguamento allo Statuto di Roma e a sostenere la legittimità della CPI, in tutti i consessi internazionali, in quanto strumento cardine della giustizia internazionale.
La comunità internazionale, sottolinea il documento approvato in Sala Rossa, ha il dovere morale e giuridico di intervenire, anche a livello diplomatico e umanitario, per proteggere la popolazione civile e promuovere una soluzione pacifica del conflitto.
La mozione è stata approvata con 23 voti a favore, 2 astensioni e 9 non partecipanti al voto. Nel dibattito che ha preceduto la votazione sono intervenuti a sostegno del documento i consiglieri e consigliere Diena e Busconi (Sinistra Ecologista), Russi (M5S), Iannò (Libero Pensiero), Cerrato, Cioria, Pidello e Patriarca (PD), mentre in senso contrario hanno preso la parola i consiglieri e consigliere Viale (Radicali + Europa) e Catizone (Lega). Fissolo e Garione (Moderati) hanno annunciato la loro non partecipazione alla votazione, così come Abbruzzese (Torino Bellissima). Apollonio (AD-Demos) ha da parte sua annunciato la propria astensione.