Nel 2021 furono coinvolti in un parapiglia con degli anarchici due degli indagati nell'inchiesta su una presunta "esaltazione del fascismo" che riguarda gli attivisti di Avanguardia Torino: uno di loro - come riporta l'agenzia di stampa Ansa - è Carlo Vignale, 21 anni, figlio dell'assessore regionale Gian Luca Vignale, l'altro è un trentenne.
Il caso è arrivato al vaglio del tribunale in un processo dove entrambi figurano come "persone offese". L'episodio risale al 13 febbraio 2021 ed è legato a una contestazione degli anarchici contro un banchetto allestito da Fratelli d'Italia, partito nel quale militavano sia Vignale che il trentenne. Ne nacque una lite che degenerò in un parapiglia: gli antagonisti rubarono delle bandiere e le "persone offese", secondo quanto ricostruito, li inseguirono e raggiunsero. A quanto risulta dal capo di imputazione, entrambe furono colpite alla testa con un lucchetto di metallo a forma di 'u' utilizzato per le biciclette.
I due anarchici, lo scorso 28 marzo, sono stati condannati a otto e dodici mesi di reclusione. I giudici hanno però derubricato l'accusa da rapina a tentata rapina, concedendo anche l'attenuante del "danno patrimoniale di lieve entità' in relazione al valore economico dei vessilli. Gli imputati sono stati difesi dall'avvocato Claudio Novaro.