Mattinata di confronto, visione e racconti al Grattacielo della Regione Piemonte, dove istituzioni, imprese e cittadini si sono ritrovati per parlare del futuro – già presente – delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). L’evento, dal titolo “CER.Piemonte – Storie e futuro di energia condivisa”, ha fatto il punto sul progetto promosso da Unioncamere Piemonte insieme a Regione Piemonte, Fondazione Piemonte Innova e RSE, portando in primo piano casi di successo, modelli organizzativi e scenari possibili per una reale e sostenibile transizione energetica di imprese, istituzioni e territori.
I lavori, moderati da Francesco Antonioli, si sono aperti con i saluti dell’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati, di Roberto Strocco, responsabile Area progetti e sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte e del direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte, Angelo Robotto.
«Quello di oggi è un ulteriore evento sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili, una tematica al centro da tempo delle politiche regionali che da anni facciamo con Unioncamere, partner indispensabile – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati - Oggi, più che mai, le comunità energetiche rappresentano una delle sfide chiave per il futuro del nostro territorio. In Piemonte abbiamo sempre guardato con estrema attenzione a questa tematica e siamo stati pionieri a livello nazionale, tanto da essere stati la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge specifica. Il tema dell’energia è fondamentale e strategico per il raggiungimento dell’autonomia sotto il profilo energetico, un obiettivo sfidante che richiede di essere più coraggiosi. Noi stiamo mettendo in campo molte risorse puntando alla neutralità tecnologica»
«La transizione energetica è una realtà che richiede impegno collettivo. Le Comunità energetiche rinnovabili ne sono il fulcro, promuovendo un modello innovativo di produzione e consumo di energia condivisa – ha affermato Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte - Le CER democratizzano l'energia, garantiscono sostenibilità ambientale, generano risparmio economico e rafforzano la resilienza energetica locale. Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la Regione Piemonte e con il supporto tecnico di Fondazione Piemonte Innova e RSE, ha voluto realizzare CER.Piemonte - Infodesk Imprese, un servizio dedicato alle micro, piccole e medie imprese con sede in Piemonte. L'obiettivo è supportare le aziende a comprendere vantaggi e opportunità, guidandole nella valutazione della possibilità di realizzare o aderire a una CER. Da questo servizio è stato istituito un tavolo di lavoro regionale con l’obiettivo di promuovere un confronto continuativo e strutturato tra i principali attori del territorio impegnati nei temi della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo locale. L’evento odierno rappresenta un chiaro esempio dei risultati concreti che possono derivare da questo processo collaborativo e partecipato, testimoniando l’efficacia del lavoro svolto e la rilevanza del metodo adottato»
«Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono al centro della strategia piemontese per una transizione energetica giusta e partecipata. Oltre al progetto CER.Piemonte, la Regione è attiva con il progetto RECROSSES, che supporta concretamente cittadini ed enti locali nella loro attivazione – ha sottolineato Angelo Robotto, direttore Ambiente Energia Territorio di Regione Piemonte - Accanto alle CER, la Regione agisce in modo integrato su più fronti: ad esempio con GASLESS e i finanziamenti del POR FESR promuove l’efficientamento del patrimonio pubblico, mentre con l’individuazione delle aree idonee accelera la diffusione delle rinnovabili nel rispetto del territorio. Un modello di governance multilivello che fa del Piemonte un laboratorio europeo per la decarbonizzazione locale.
Debora Cilio, ricercatrice di RSE, ha presentato la prima mappatura regionale delle CER attive e in fase di progettazione, evidenziando una crescita costante e una diffusione sempre più capillare sul territorio, anche grazie a un’azione di sistema territoriale davvero unica in cui il progetto CER.Piemonte rappresenta una chiara evidenza dell’impegno istituzionale e associativo. Un Attivismo fruttuoso dimostrato dai numeri della mappatura sviluppata da RSE che identifica in Piemonte oltre un centinaio di progetti CER nelle diverse fasi di sviluppo, a fronte di 54 CER attive censite dal GSE. Numeri in continua crescita e che identificano la regione Piemonte come una delle regioni più dinamiche rispetto allo strumento CER e che, al contempo, dimostrano l’importanza di sostenere le iniziative nella fase di start up.
Al centro della mattinata, cinque buone prassi di CER già attive in Piemonte e che rappresentano i modelli di governance che si stanno evolvendo e che corrispondono alle sfide territoriali. Ogni realtà ha portato il proprio esempio di energia condivisa, mettendo in luce i benefici concreti – ambientali, economici e comunitari – di un modello che coinvolge cittadini, imprese e istituzioni nella produzione e messa a valore condiviso di energia da fonti rinnovabili.
Non è mancato lo sguardo verso il domani: la seconda tavola rotonda ha esplorato le prospettive future, con i contributi dei rappresentanti di alcuni dei componenti del tavolo di lavoro attivato dal progetto CER.Piemonte: API Torino, Compagnia di San Paolo, Confcooperative Piemonte Confindustria Piemonte, Environment Park, Legacoop Piemonte e Politecnico di Torino.
A chiudere l’incontro, l’intervento di Stefania Crotta, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che ha sottolineato il ruolo chiave delle CER nel quadro della strategia nazionale ed europea.
«Le CER rappresentano un modello innovativo di cooperazione all’interno delle comunità che nel coinvolgere localmente i cittadini, le imprese e le istituzioni, li rende protagonisti del processo di transizione energetica, investendoli della possibilità di utilizzare la generazione e la condivisione di energia rinnovabile anche come contrasto alla povertà energetica – ha affermato Stefania Crotta, direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica - L’impegno del Piemonte per garantire sostegno allo sviluppo delle CER è stato di ispirazione per il MASE nella ideazione del progetto RENOSS che coinvolge la rete nazionale delle Agenzie per l’Energia nella creazione, in coerenza con l’articolo 18 della nuova Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, di One Stop Shop, strutture inclusive di assistenza tecnica capillarmente presenti sul territorio nazionale per favorire l’accompagnamento nel processo di transizione energetica».
L’evento si inserisce nel percorso del progetto CER Piemonte, che lavora per costruire un ecosistema regionale favorevole alla nascita e allo sviluppo di comunità energetiche, attraverso strumenti, accompagnamento tecnico e coordinamento tra stakeholder.
Un lavoro corale che coinvolge i principali stakeholder del territorio, tra cui Camera di commercio, enti finanziari, associazioni d’impresa, atenei, diocesi e ordini professionali che si sono riuniti oggi per condividere un momento di bilancio, certo, ma soprattutto uno sguardo al futuro, per un’energia più sostenibile e partecipata.
***
PRESENTAZIONE DELLE CER
CER-a
CER-a, promossa da Confartigianato Imprese Cuneo, è una comunità energetica che realizza configurazioni per l’autoconsumo diffuso in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, grazie al coinvolgimento della rete di imprese artigiane. Fondata il 15 aprile 2024 come associazione riconosciuta, con l’obiettivo di fornire alle imprese uno strumento per migliorare la loro efficienza energetica attraverso impianti di generazione di energia da fonti rinnovabili, conta oggi 152 produttori e 160 consumatori, includendo anche cittadini, comuni e associazioni con una potenza complessiva di 18,8 MWp, da fotovoltaico ed eolico. La produzione stimata è di 2,3 milioni di kWh/anno. Grazie alla presenza capillare di Confartigianato sul territorio e attraverso una governance partecipata (assemblee semestrali e CDA mensili), la comunità promuove l’efficienza energetica e una maggiore sostenibilità per tutta la filiera produttiva, grazie anche ai benefici economici derivanti dagli incentivi del PNRR. La comunità è aperta a tutte le imprese, cittadini e amministrazioni locali interessate a realizzare un percorso virtuoso di condivisione di energia
CER Dinamo
CER Dinamo è una cooperativa a mutualità prevalente fondata nel 2024 a Settimo Torinese da una Società di Mutuo Soccorso e una Fondazione ONLUS. Promuove configurazioni energetiche locali articolate in Zone Locali di Autoconsumo (ZLA), basate sulla condivisione dell’energia rinnovabile tra cittadini, imprese, enti pubblici e soggetti del terzo settore. A metà 2025 conta oltre 250 soci attivi e più di 30 impianti operativi su più di 20 cabine primarie, per una potenza totale di circa 3 MW e una produzione stimata di circa 3.500 MWh l’anno. Grazie allo status di startup innovativa, nel 2024 ha raccolto 650.000 euro di capitale sociale e investito oltre 55.000 euro in attività di ricerca e sviluppo su sistemi digitali per l’autoconsumo collettivo e il bilanciamento locale. Ha ricevuto il Premio Coopstartup e il Premio America Innovazione, che seleziona ogni anno le migliori startup innovative d’Italia, consegnato alla Camera dei Deputati.
Cascina Oremo
La CER Cascina Oremo nasce da un progetto di rigenerazione urbana a Biella, incentrato su inclusione sociale e sostenibilità. Costituita come cooperativa, coinvolge cittadini, cooperative sociali e istituzioni scolastiche. Produce energia da fotovoltaico e investe i benefici per progetti educativi e ambientali locali.
CER Roero
La Comunità Energetica Rinnovabile Roero, nata il 13 maggio 2024 grazie all’iniziativa dei sindaci di 20 comuni del Roero, oggi, è una delle principali CER italiane basate un modello intercomunale a matrice pubblica: conta oltre 580 soci (tra aziende, enti pubblici e cittadini) e circa 950 punti di prelievo (POD) distribuiti in 50 comuni. Le cabine primarie gestite dalla CER coprono l’intero Roero, la Langa e includono anche Carmagnola ed Arona. Gli impianti solari, che superano i 6,5 MW di potenza, con oltre 2.600 MWh di energia scambiata in un anno, forniscono energia condivisa con l’obiettivo di valorizzare l’economia locale e ridurre le emissioni. I costi di gestione sono tra i più bassi a livello nazionale, grazie all’accesso a fondi pubblici. Il supporto tecnico e amministrativo è garantito gratuitamente da un team di ingegneri e da Environmet Park grazie al progetto europeo Recrosses. La CER ha ricevuto una menzione speciale al premio Chiara Lubich per la fraternità, a conferma del suo impatto sociale, ambientale ed economico.
WE CER
WE CER è una comunità energetica industriale nata in Piemonte per favorire la condivisione di energia tra imprese e famiglie. Fondata il 2 agosto 2024 da COESA S.r.l sotto forma di cooperativa sociale, il modello è a governance privata. L’obiettivo è di agevolare la diffusione capillare di un ecosistema locale di sostenibilità, integrando impianti fotovoltaici e sistemi intelligenti, grazie ad un modello innovativo che minimizza la gestione amministrativa da parte dei membri della Comunità Energetica. A oggi presenta 20 configurazioni in fase di attivazione distribuite principalmente nel Nord- Centro Italia. In fase di sviluppo, invece, altre 11 di cui una in Sicilia.