L'opposizione torna all'attacco della giunta Cirio per l'aumento dell'Irpef. PD, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra e Stati Uniti d'Europa hanno sottolineato la contrarietà alla proposta e presentato i loro emendamenti (280), che la maggioranza aveva etichettato come ostruzionismo. Firmato simbolicamente un grande assegno da 106 euro, la cifra che pagherà in più chi ha un reddito tra 28 mila e 56 mila euro nel 2026.
Pentenero (Pd): "Non è ostruzionismo"
"Non la chiamiamo attività ostruzionistica - ha commentato la capogruppo PD Gianna Pentenero - perché abbiamo voluto fare delle proposte, in modo che i 150 mln derivanti dall'aumento dell'IRPEF possano trovare altre strade".
Un esempio? Come ha spiegato la capogruppo di AVS Alice Ravinale, la tassazione delle grandi multinazionali dell' e-commerce, Amazon in primis. "Questi 150 milioni che vogliono recuperare dal ceto medio e basso - ha attaccato - non dicono a cosa saranno destinati e non abbiamo ancora il testo che andremo a discutere. Possiamo prima portare l'aliquota IRAP al massimo previsto dalla legge per le grandi società dell'e-commerce e della logistica, dello +0,92% rispetto all'attuale 3,9%".
Molto diretta e tranciante la capogruppo del Movimento 5 Stelle Sarah Disabato, che critica pesantemente l'annunciata temporaneità dell'aumento dell'Irpef, destinato a scendere nel 2028. "È una presa in giro abbassare le tasse prima delle elezioni e rialzarle dopo. Cirio e Tronzano in campagna elettorale dicevano che non avrebbero aumentato le tasse: a settembre il primo blitz sulle auto ecologiche che tornano a pagare il bollo. Abbasseranno l'Irpef nel 2028, come successo con il pagamento del bollo. La proposta del Movimento 5 Stelle è razionalizzare gli sprechi della politica, degli Enti partecipati e solo dopo aver fatto tutto questo puoi mettere le mani in tasca dei cittadini".
Nallo (SUE): "Aggravio per tutte le famiglie"
"I cittadini pagano il costo di una politica del centrodestra: sono richieste del Governo e l'inizio di messa in pratica del federalismo fiscale che vogliono attuare - ha proseguito la capogruppo di Stati Uniti d'Europa Vittoria Nallo - È un aggravio che arriva sulle famiglie e soprattutto sulle possibilità delle donne di lavorare in quelle famiglie che non hanno alcun tipo di agevolazione fiscale".
Le principali proposte delle opposizioni per evitare la misura sono l'aumento dei proventi dall'e-commerce - come spiegato da Ravinale - e dal settore estrattivo e dell'acqua minerale.
"Se avessimo applicato le tariffe di due Regioni di centrodestra come Lombardia e Veneto - ha concluso il segretario regionale del PD Domenico Rossi - avremmo 5 e 2 milioni l'anno in più. C'è un motivo alle nostre proposte: come da Costituzione crediamo alla progressività fiscale. Non possiamo chiedere sempre agli stessi, ai dipendenti, ai pensionati, quelli a cui Cirio chiede un aumento. Se si chiede ai cittadini un sacrificio è giusto andare a vedere chi può contribuire e non lo fa".
La maggioranza: "Stupiti dalle accuse"
"Leggiamo con stupore le accuse del Partito democratico, la stessa forza politica che nel 2014 con il governo della giunta Chiamparino ha aumentato le tasse ai piemontesi applicando al ceto medio il massimo delle aliquote (L.R. n. 22 del 24.12.2014 artt. 1-2) e che oggi ci attacca e strumentalizza la misura adeguamento Irpef che - contrariamente a quanto sostiene il Pd - nell’ambito del triennio 2026-2028 determina una diminuzione della pressione fiscale, e non un aumento. Questa è la realtà. Tutto il resto è soltanto la solita strumentalizzazione politica": ad affermarlo i capigruppo di Fratelli d’Italia, Lista Civica Cirio, Forza Italia e Lega.