Attualità | 01 settembre 2025, 15:03

Dalla Regione 12 milioni di euro ai Comuni per la difesa del suolo: anche Torino ci pensa

Annunciato il nuovo finanziamento per progetti di rinaturalizzazione dei suoli degradati, ma i piccoli comuni montani criticano il bando: "Non possiamo accedervi"

Dalla Regione 12 milioni di euro ai Comuni per la difesa del suolo

Dalla Regione 12 milioni di euro ai Comuni per la difesa del suolo

Dodici milioni di euro dalla Regione ai Comuni in difesa del suolo. L'annuncio è arrivato questa mattina da parte dell'assessore all'Urbanistica e quello alle Opere Pubbliche, Marco Gallo e Marco Gabusi. L'obiettivo è ri-naturalizzare i suoli degradati nei centri abitati e anche Torino ci pensa: "Torino ha bisogno di trasformare molte aree grigie - ha commentato l'assessore comunale al verde Francesco Tresso - sicuramente valuteremo l'iniziativa con gli uffici e la Giunta, è un'opportunità da cogliere".

Una misura contro il consumo di suolo

La misura regionale attinge a sua volta dal Fondo nazionale per il contrasto al consumo di suolo 2023-2027, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. I beneficiari delle misure sono i Comuni e le province piemontesi con proprietà di area pubblica da vincolare a terreno non edificabile. Il contributo richiesto varia dal minimo di 250 mila euro a un massimo di 1 milione e 500 mila euro, e può coprire fino al 100% del costo in base al livello di priorità dell'intervento.

Tra il 2022 ed il 2023, in Piemonte, si sono consumati altri 533 ettari netti di suolo, per un totale di suolo occupato da superfici artificiali di 170.769 ettari, pari al 6,72% dell’intera area regionale. Questo provoca conseguenze negative sull’ambiente, sulla sicurezza idrogeologica e sulla qualità della vita dei cittadini. L'investimento, in particolare, finanzierà interventi di de-impermeabilizzazione di suolo pubblico, per ri-naturalizzare l'area non edificabile.

I commenti della politica

"Ogni volta che abbiamo la possibilità di reperire risorse economiche per salvaguardare il territorio lo facciamo – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirioperché crediamo in un equilibrio tra la qualità della vita delle comunità e la necessità di proteggere l’ambiente. Con questo intervento dimostriamo che sviluppo e sostenibilità possono camminare insieme: tuteliamo la bellezza del nostro territorio perché il vero valore è consegnare alle future generazioni un Piemonte più verde, vivibile e competitivo".

"Con questo bando diamo una risposta concreta a una delle sfide più urgenti per il nostro territorio: arrestare il consumo di suolo e ripristinare gli equilibri naturali nelle nostre città – ha commentato l’assessore all’Urbanistica, Marco GalloNon si tratta soltanto di un intervento ambientale, ma di una vera e propria strategia per migliorare la qualità della vita nei centri urbani, aumentando gli spazi verdi e rafforzando la resilienza del Piemonte di fronte alle sfide climatiche". 

"Il bando per la de-impermeabilizzazione di aree pubbliche rappresenta un tassello importante delle molteplici azioni che la Regione Piemonte sta portando avanti per la riduzione del rischio idrogeologico - ha concluso l'assessore alle Opere pubbliche e alla Difesa del Suolo, Marco Gabusi - Un impegno che rinnoviamo quotidianamente insieme agli enti locali, con l’obiettivo di rendere i nostri territori più sicuri e resilienti". 

Robotto: "Favorire la rinaturalizzazione delle specie arboree"

"Il suolo è una fonte non rinnovabile - ha ricordato Angelo Robotto, direttore del settore Ambiente, Energia e Territorio della Regione - Questo bando si tratta di grandi opportunità per i Comuni perché stiamo parlando di 250 mila euro come finanziamento minimo, che può anche fare parte di altri cofinanziamenti. Non andranno tanto a finanziare le demolizioni, bensì aspetti importantissimi per la rinaturalizzazione di specie arboree selezionate, che consentano di catturare la massima quota di CO2 ma anche gli inquinanti".

Qualche appunto è però arrivato dai comuni più piccoli, che sottolineano di non potere avere le carte giuste per ricevere il finanziamento, che si rivolge a comuni grandi e piccoli indistintamente con gli stessi criteri. "Un piccolo comune montano non può accedere - ha commentato un sindaco - Il bando si rivolge ai comuni di pianura. Se non risolviamo il problema a monte, questo si ripercuote a valle".

Francesco Capuano

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