Fischi e contestazioni, ma anche finestre aperte sul futuro per provare a battere nuovi sentieri. È stata una giornata a due velocità, quella di oggi, per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Per lui, in agenda, una visita presso l’istituto Zerboni a Madonna di Campagna e poi la partecipazione alla presentazione dei nuovi progetti formativi della Fondazione CRT.
Opportunità per i ragazzi e per le aziende
“La scuola deve fornire opportunità: ai nostri ragazzi e alle nostre aziende che hanno bisogno di professionalità”, ha detto Valditara, partecipando alla presentazione dell’edizione 2026 del progetto Diderot della Fondazione CRT. Un’iniziativa che finora ha coinvolto oltre 1,6 milioni di studenti e che quest’anno si amplia e si arricchisce ulteriormente. Non più solo primarie e secondarie, ma anche la scuola d’infanzia potrà partecipare: sono 27 le linee didattiche.
Una rivoluzione culturale
“Serve una rivoluzione culturale - prosegue - per cambiare la convinzione che la formazione sia piramidale con al vertice necessariamente i licei tradizionali. Bisogna puntare sulla centralità dei talenti e delle intelligenze di ciascuno, che vanno individuate e valorizzate. Senza pensare che ci siano percorsi di serie A o di serie B: anche l’istruzione tecnica”.
Progetto Diderot e non solo
Tornando al progetto, l’anno scolastico 2025-2026 si preannuncia ricco di novità e opportunità per studenti e docenti del Piemonte e della Valle d’Aosta: oltre al progetto Diderot, prenderà il via il nuovo bando “Insieme per il successo formativo FFTP 4+2”, promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte con il sostegno della Fondazione e dedicato agli istituti tecnici e/o professionali; inoltre, con “Il mio posto nel mondo” proseguiranno le attività di prescuola e doposcuola per bambini e ragazzi in condizioni di fragilità.
Il progetto FFTP rappresenta un bando che mette a disposizione fino a 25mila euro per ogni istituto per avviare azioni come la formazione specialistica (per studenti e insegnanti), ma anche attività di orientamento e azioni di accompagnamento. “Il mio posto nel mondo”, infine, rilancia una progettualità che nel 2025 ha raggiunto oltre 11mila bambini e ragazzi tra 3 e 18 anni.
Fare leva sui talenti
“Sono progetti che puntano sempre di più su questi percorsi che fanno leva sui talenti e che possono dare opportunità sia agli studenti e alle famiglie, ma anche alle aziende. Così possiamo fare crescere il nostro Paese”, conclude Valditara. “Bisogna personalizzare sempre di più la didattica, anche sfruttando il fatto che la riforma è fatta a parità di organico. Ma senza dimenticare il potenziamento delle materie di base, considerate qualificanti in tutta Europa”.
“Il Diderot è uno dei progetti qualificanti e caratterizzati dell’attività della nostra Fondazione - ha commentato la presidente, Anna Maria Poggi - Si va dalla prevenzione della violenza di genere alla sfida dell’intelligenza artificiale, senza dimenticare la sostenibilità ambientale e sociale”.
Contestazione allo Zerboni
Ma la giornata torinese del ministro Valditara non è stata del tutto tranquilla. Di prima mattina, infatti, l’esponente del governo Meloni ha visitato l’istituto tecnico Zerboni, a Madonna di Campagna. Ad attenderlo, oltre agli studenti, anche alcune decine di contestatori che hanno inscenato una protesta rumorosa che non è sfociata in disordini, ma ha generato tensioni tenute a bada anche dalla presenza delle forze dell’ordine.
Al ministro è arrivata la solidarietà della Lega. “Ringraziamo il ministro Giuseppe Valditara per l’ottimo lavoro che sta facendo alla guida del Ministero dell’Istruzione e per aver voluto essere presente questa mattina all’Istituto Zerboni, una scuola della periferia torinese, in un contesto sociale non semplice - dicono i deputati della Lega Elena Maccanti, segretario provinciale a Torino, e Alessandro Benvenuto, questore della Camera - La sua visita dimostra quanto tenga al dialogo diretto con studenti, docenti e territori, anche quelli più complessi. Esprimiamo la nostra piena solidarietà al ministro per le contestazioni ricevute”.