Nel pomeriggio del 18 novembre, presso i locali del Servizio adulti in difficoltà della Città di Torino, in via Bruino 4, è stato lanciato stradAbile, il progetto nazionale che apre strade concrete all’inclusione sociale di migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Il capoluogo piemontese è una delle nove città coinvolte in tutta Italia insieme a Milano, Brescia, Modena, Parma, Roma, Bari e Catania.
Ideato da Fondazione Unipolis, la fondazione d’impresa del Gruppo Unipol, stradAbile promuove la sicurezza stradale e l’accesso equo alla mobilità come strumenti di autonomia, dignità e partecipazione. Il progetto è realizzato in collaborazione con Unhcr - Agenzia Onu per i Rifugiati, Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica), Uisp - Sport per Tutti e i Consigli Regionali Unipol (Cru).
Nel territorio di Torino, oltre 70 beneficiari coinvolti da 25 organizzazioni hanno partecipato alle tre ore di formazione previste dal filone del progetto chiamato stradAbile al volante e tenute da Unasca. Durante la formazione sono stati affrontati temi fondamentali come la segnaletica, i dispositivi di sicurezza, i comportamenti corretti e quelli pericolosi nello spazio stradale, le possibili conseguenze sanzionatorie, civili e penali, oltre a una panoramica sui principali veicoli presenti in città e sulle loro criticità. A tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato ufficiale di partecipazione.
Al termine del corso i partecipanti hanno sostenuto un test e i 15 migliori riceveranno un voucher che coprirà tutti i costi previsti per il conseguimento della patente B. Sono inoltre allo studio accordi con imprese del territorio che prevedono l’assunzione di rifugiati ai quali Fondazione Unipolis garantirà il sostegno economico per ottenere la patente C. L’iniziativa risponde all’obiettivo strategico di incrementare l’impiegabilità dei beneficiari ampliando le loro opportunità di inclusione lavorativa in settori dove la patente è un requisito fondamentale.
stradAbile nasce da un dato di realtà: secondo il Rapporto ACI–ISTAT 2024, le persone straniere risultano tra i gruppi più vulnerabili sulle strade italiane, con un elevato numero di incidenti soprattutto tra ciclisti, utenti di monopattini e conducenti di autovetture. Su 148.215 conducenti feriti in incidenti, quasi 20.000 sono stranieri, pari al 13,5% del totale.
In questo scenario si inserisce stradAbile, che unisce educazione, empowerment e strumenti concreti per superare barriere linguistiche, economiche e culturali.
Per ampliare l’impatto, il progetto realizzerà inoltre la prima piattaforma web multilingue e interattiva sulla sicurezza stradale dedicata agli stranieri in Italia, con contenuti co-creati insieme ai partecipanti. Uno strumento innovativo e accessibile, pensato per diffondere conoscenze e buone pratiche in modo inclusivo.
“L’equità d’accesso e di opportunità è l’obiettivo primario degli interventi della Fondazione Unipolis: per questo abbiamo scelto di portarla al centro anche delle nostre iniziative sulla mobilità. Con stradAbile abbiamo deciso di supportare chi arriva nel nostro Paese nel percorso verso diritti fondamentali che nel proprio non riesce a ottenere, offrendo strumenti concreti per la mobilità, prerequisito essenziale per molti altri diritti” – ha affermato Marisa Parmigiani, Consigliera Delegata di Fondazione Unipolis.
“Garantire alle persone rifugiate l’accesso alla patente e a una mobilità sicura significa offrire strumenti concreti per la loro autonomia e per un futuro più stabile. Più mobilità vuol dire più integrazione! La possibilità di spostarsi amplia le opportunità lavorative, consentendo di accedere a impieghi più in linea con competenze e talenti, e di trovare soluzioni abitative dignitose. Per queste ragioni abbiamo scelto con entusiasmo di collaborare al progetto stradAbile di Fondazione UNIPOLIS, convinti che investire nell’integrazione dei rifugiati generi sempre un impatto positivo per tutto il Paese.” – ha affermato Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la santa Sede e San Marino.
“La patente non è soltanto un titolo abilitativo alla guida: è uno strumento di integrazione, di inclusione e di autonomia personale. Con il progetto STRADABILE offriamo a persone rifugiate nel nostro Paese un’occasione concreta per ricostruire la propria vita. Parliamo di uomini e donne che giungono in Italia portando con sé esperienze complesse, ma anche una straordinaria determinazione nel voler ripartire e contribuire alla nostra comunità. Il nostro compito, come associazione, è rendere il loro percorso di integrazione il più agevole ed efficace possibile. Garantire l’accesso alla mobilità significa garantire libertà di circolazione e piena autonomia: diritti riconosciuti dalla nostra Costituzione e fondamentali per una reale inclusione sociale e lavorativa. Abbiamo scelto di sostenere e promuovere questo progetto proprio per offrire ai beneficiari una corsia preferenziale in termini di assistenza, accompagnamento e integrazione concreta. Crediamo fortemente che, attraverso la formazione e l’educazione stradale, si possano costruire opportunità reali e durature per il futuro di queste persone” conclude Alfredo Boenzi, Segretario Nazionale Autoscuole Unasca.













