Economia e lavoro | 27 novembre 2025, 14:24

“Innamorati di Torino”: i sindacati metalmeccanici preparano una sorpresa per San Valentino

Doppio appuntamento per Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr: una tavola rotonda per il 30 gennaio con l’Europa e industriali e una manifestazione per il 14 febbraio

"Ricostruiamo il futuro": i sindacati pronti a fare la loro parte

"Ricostruiamo il futuro": i sindacati pronti a fare la loro parte

Dalla cassa integrazione che rischia di lasciare la coperta corta in tante aziende al rilancio dell’automotive, dalle infrastrutture alle potenzialità dell’aerospazio. I sindacati metalmeccanici torinesi si sono dati appuntamento questa mattina all’auditorium del Santo Volto per proporre un documento comune che offra una ricetta per il rilancio di Torino, a livello industriale. Tutti insieme, ancora una volta, Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr.

Doppio appuntamento 

Ma fissano anche due date: il 30 gennaio la tavola rotonda sempre al Sacro Volto e il 14 febbraio manifestazione unitaria dal titolo “Innamorati di Torino”. 

Tanti gli invitati (in attesa di conferma) per la tavola rotonda, tra istituzioni a livello Regione-Italia ed Europa e rappresentanti degli industriali.

Fase di crisi senza precedenti

“Torino è in una fase di crisi che non ha precedenti nel corso della sua storia - dice il documento sottoscritto dalle sigle metalmeccaniche -. In questi anni il suo tessuto industriale si è impoverito. Molte aziende hanno chiuso, licenziato, delocalizzato. Questa crisi è stata affrontata cercando di gestirne gli effetti con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, mitigando il più possibile i danni sulle persone perseguendo l’idea che coloro che venivano espuls dai luoghi di lavoro, potessero ricollocarsi altrove e che le nuove generazioni avrebbero trovato lavoro nelle supposte fasi di sviluppo dell’economia, a più riprese teorizzate e che non si sono mai verificate”.

Lazzi: “Tutto parte da Fiat”

Tutto parte dall’automotive e dalla Fiat - dice Edi Lazzi, segretario Fiom Cgil di Torino - che ancora oggi fa da traino all’economia torinese. Anche se ridimensionato nel suo peso specifico. Anche con la 500 ibrida abbiamo chiesto modelli e assunzioni stabili per rilanciare Mirafiori”.

Cutrì: “Protagonisti nella mobilità”

“È vero che c’è la crisi dell’auto - aggiunge Rocco Cutrì, segretario di Fim Cisl Torino e Canavese -, ma questo non cancella la mobilità. Dobbiamo essere versatili ed essere pronti ad accogliere i nuovi mezzi, quali che saranno. Dobbiamo continuare ad affermarci in questo settore. C’è una potenzialità che vogliamo tenere viva”.

Paone: “Aggiungere, non sostituire”

“Torino è nata con l’auto e con l’auto deve continuare ad andare avanti - sottolinea Luigi Paone, segretario Uilm Torino- e se con una manifestazione abbiamo portato la 500 ibrida a Torino, vogliamo andare avanti su questa strada. Senza tralasciare il costo dell’energia, che in Spagna costa il 40% in meno e il tema del costo del lavoro, formando le persone a un mondo dell’industria che sta cambiando”. “Siamo contenti si stiano sviluppando altri settori come l’aerospazio e la difesa, come le microcar. Ma non c’è qualcosa che sostituisce l’auto: deve rimanere al centro”. E poi “bisogna ragionare più ad ampio raggio: l’Europa non può salvare il mondo da sola e non ci sono solo le auto a inquinare. Bisogna mettere tutti nelle condizioni di poter acquistare l’auto che vuole e che può permettersi”.

Rinaudo: “Mix sostenibile e timori”

“Una nuova modalità vuol dire scegliere un mix sostenibile senza ripercussioni sociali negative - dice Sara Rinaudo, segretaria territoriale di Fismic Confsal -. Abbiamo timori anche per il mondo dei mezzi pesanti, senza dimenticare le infrastrutture, che possono essere una strada per riconvertire quella filiera che ora può essere in difficoltà”. “Chiediamo poi un tavolo di monitoraggio permanente per monitorare la situazione e non rincorrere soltanto le crisi”.

Amante: “Creare l’habitat adatto”

E Fabrizio Amante, segretario di Aqcfr, aggiunge:  “Il documento mostra la necessità di tutti di coinvolgere tutti gli attori che stanno oggi nel mondo politico e industriale torinese per creare le migliori condizioni di rinascita di Torino. Servono investimenti, ma anche le condizioni. E gli industriali devono fare la loro parte, ma anche un’analisi del territorio per capire dove siamo, dove dobbiamo andare e che strada fare per arrivarci, mantenendo la vocazione manifatturiera di Torino”.

Marino: “Faremo domande, aspetteremo risposte”

Ciro Marino, segretario di Uglm Torino conclude: “La centralità è l’auto e tutti il resto è valore aggiunto, ma satellitare. L’importante è salvaguardare la situazione occupazionale, senza perdere altri posti di lavoro nelle varie aziende. Alla tavola rotonda faremo domande e aspetteremo risposte”.

Massimiliano Sciullo

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