Anche a Torino, come a Praga, Amsterdam, Chicago arriva il 5 dicembre 2025 il Museo delle Torture e dei Serial Killer alla Promotrice delle Belle Arti.
Obiettivo dell'esposizione che rimarrà aperta fino a giugno 2026, è mostrare ciò che non dovrebbe mai più accadere. Millecinquecento metri quadrati di testimonianze vive, oggetti, documenti e narrazioni del tempo dell’Inquisizione segnati dal terribile violenza del frate domenicano spagnolo Tomás de Torquemada, noto per essere stato il primo e più famoso Grande Inquisitore della Spagna, ruolo che ha ricoperto dal 1483 al 1498. Famoso per aver perseguitato e bruciato migliaia di persone, il frate spagnolo ha autorizzato l’uso di terribili strumenti di tortura. Nel Museo ne sono esposti un centinaio fra cui la Ghigliottina, la Sedia Inquisitoria su cui l’imputato sedeva nudo mentre le cinghie lo stringevano lentamente e gli aculei gli penetravano nella carne, il Banco di Stiramento un tavolo su cui la vittima con i piedi e le mani legati agli argani viene appunto stirata fino alla dislocazione di spalle, gomiti, ginocchia. Questi reperti provengono dal Museo del Martirio e della Tortura di Milano (che ha tanto interessato gli abitanti del capoluogo lombardo e continua a interessarli e dal Museo di Criminologia di San Giminiano (Siena). C’è poi la sezione gratuita dedicata ai più famosi Serial Killer della storia recente fra cui Ed Gein noto come il "Macellaio di Plainfield (Wisconsis) o Donato Bilancia condannato a 13 ergastoli per i suoi omicidi. il Museo è un’occasione per imparare che la storia non è un insieme di date, ma un patrimonio di esperienze che può guidare le scelte del presente. Dal punto di vista didattico, il museo rappresenta una risorsa unica per scuole e università: favorisce l’educazione civica, stimolando nei giovani un senso critico rispetto a temi come la pace, la giustizia e i diritti umani; Questo museo, dunque, non celebra la violenza, ma la denuncia perché solo comprendendo il passato possiamo costruire un futuro diverso.














