Eventi | 06 dicembre 2025, 09:17

A Venaria la prima esecuzione moderna del Te Deum di Fioré per il concerto di Natale

Appuntamento all'Accademia di Sant'Uberto il 7 dicembre

A Venaria la prima esecuzione moderna del Te Deum di Fioré per il concerto di Natale

Un viaggio nella prima metà del Settecento europeo per celebrare il Natale, con una prima esecuzione moderna nel programma. È la proposta dell’Accademia di Sant’Uberto che, nell’ambito della rassegna musicale Cerimoniale e Divertissement 2025. Tempi e luoghi della musica, iniziativa promossa in collaborazione con le Residenze Reali Sabaude, terrà il Concerto di Natale presso la Cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria alle ore 17.30 del 7 dicembre. La denominazione della rassegna accompagna, ormai dal 2006, i concerti tenuti presso la Reggia di Venaria e Residenze Reali Sabaude.

L’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto eseguirà il programma in collaborazione con il Coro del Liceo Classico Musicale Cavour di Torino.

Come di consueto, per celebrare il Natale e la fine dell’anno, sarà eseguito un Te Deum, quest’anno in prima esecuzione moderna, di Andrea Stefano Fioré (1686-1732), maestro di cappella di re Vittorio Amedeo II, opportunamente trascritto dall’originale conservato presso l’Archivio arcivescovile di Torino, nel fondo della Regia Cappella (segnatura G bis 26, n. 5).

Il programma comprende brani rappresentativi dell’attività portata avanti dall’Accademia nel quadro del riconoscimento UNESCO dell’arte musicale dei suonatori di corno da caccia (2020), mirato alla trasmissione del sapere e ai giovani talenti, attraverso specifici corsi di formazione annuale per corno d’Orléans e barocco (M° Ermes Pecchinini), tenuti presso la sede operativa musicale alla Reggia di Venaria (Corte delle carrozze). Si tratta di un percorso che prevede la valorizzazione delle Residenze Reali sabaude anche attraverso il patrimonio immateriale musicale UNESCO identitario dei luoghi, tuttora vivente.

Il concerto, infatti, è costruito in collaborazione con i partner della candidatura UNESCO dell’Accademia di Sant’Uberto: il Liceo Classico musicale Cavour di Torino (Progetti Formazione Scuola Lavoro: Barocco e Audio Digital), la Reggia di Venaria e la Città di Venaria Reale, che ha patrocinato l’evento. Nel corso del concerto, oltre alle parti “a doppio coro” del Te Deum, Il Coro del Liceo Classico Musicale Cavour eseguirà anche alcuni brani di repertorio.

Il concerto

Il concerto di Natale dell’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto propone un viaggio nella musica barocca europea, nella prima metà del Settecento, attraverso quattro autori che ne rappresentano la varietà stilistica.

Si apre con l’Ouverture del Tolomeo di Handel, ultima opera composta per la Royal Academy di Londra: una pagina sontuosa, costruita sul modello francese ma rivitalizzata da un’energia più incisiva e da un brillante gioco timbrico che appare quasi amplificare l’organico ordinario previsto.

Segue il Concerto grosso n. 10 di Francesco Barsanti, lucchese trapiantato in Scozia, che sperimenta una scrittura flessibile alternando archi, fiati e timpani, fino a creare contrasti dinamici e momenti di intensa espressività, dal Largo all’Allegro finale, animato da richiami di fanfara.

La Sinfonia in fa maggiore di Johann Gottlieb Graun mostra l’eleganza della scuola prussiana, fondata su improvvisi contrasti e su una raffinata tavolozza orchestrale: dal vorticoso primo movimento all’Aria tenera centrale, al Presto, fino a giungere alla tumultuosa conclusione.

Chiude il concerto il grandioso Te Deum di Andrea Stefano Fioré (G bis 26 n. 5), figura centrale della Torino barocca. La composizione presenta un organico imponente: prevede infatti l’impiego di un doppio coro (a quattro parti ciascuno, con interventi di cantanti solisti) e di una ricca orchestra formata da due trombe, due oboi, due flauti ed una compagine d’archi a cinque parti, con due violini, due viole e violoncello, e basso continuo. La partitura fonde colore del gusto francese e chiarezza melodica italiana, alternando sezioni solenni, episodi contemplativi e momenti celebrativi guidati dalle trombe, fino alla danza cadenzata e luminosa dell’«In Te, Domine, speravi».

Il concerto intende rendere omaggio a Sergio Balestracci, scomparso poco prima dello scorso Natale, il 22 dicembre 2024. Studioso, flautista, direttore d’orchestra, ha dedicato la propria esistenza a una ricerca continua, tesa alla riscoperta, anzi: alla rinascita di un passato che, sotto le sue cure, appariva tornato miracolosamente in vita. Nel 1986 aveva trascritto e diretto l’altro Te Deum di Fioré ad oggi pervenuto, il G bis 25, N. 4.

comunicato stampa

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