"Speriamo che in futuro ci siano sempre più eventi come quello di stasera: in sala ho visto educatori e agenti di Polizia Penitenziaria, ma in futuro si potrebbero allargare anche a detenuti con permessi premio. Sono momenti di condivisione con i volontari, che creano la comunità educante". Così Diletta Berardinelli, da settembre Garante dei diritti dei detenuti di Torino, al termine del concerto Prisons Tour Plus, l’evento andato in scena sabato 6 dicembre nella Gospel House di Venaria Reale.
L’appuntamento è stato organizzato dall’Associazione Prison Ministry Italia di Torino, in collaborazione con l’agenzia Doc Brown e Gospel House. Prison Ministry esiste da oltre 30 anni e con i suoi volontari svolge incontri di ascolto con i detenuti del carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, aiutandoli nel percorso di recupero, e gestisce quattro case di accoglienza per le misure alternative alla detenzione in carcere e i permessi premio.
"Tra noi addetti ai lavori abbiamo bisogno di creare relazione, fiducia e scambio - continua Berardinelli - Per lavorare sempre meglio assieme, ascoltando i bisogni di tutti, del personale e dei reclusi, e costruire un sistema penitenziario che riduca la recidiva. Il lavoro di chi sta dietro le quattro mura del “Lorusso e Cutugno” è molto faticoso, perché si svolge in un istituto che, in certe parti, a livello strutturale avrebbe bisogno di una ristrutturazione estetica. Non solo per i detenuti, ma anche per il rispetto delle persone che ci lavorano dentro".
Salvatore Barone, presidente dell’Associazione Prison Ministry Italia, spiega i motivi dietro l’evento: "Vogliamo ricordare che c’è un’altra popolazione che è detenuta, quella composta dagli agenti di Polizia Penitenziaria e dal personale amministrativo. Poche volte le persone prendono in considerazione queste figure, che invece sono molto importanti".
Negli anni trascorsi come volontari dentro i penitenziari di tutta Italia, i volontari hanno assistito, loro malgrado, ad episodi spiacevoli proprio nei confronti dei lavoratori. "Quando siamo dentro, li vediamo in qualche modo vessati - spiega Barone - Notiamo la fatica che fanno nei confronti dei detenuti. Le volte in cui ricevono insulti e urla. Pensiamo che anche loro abbiano bisogno di considerazione ed ecco perché abbiamo voluto organizzare questa serata, per ringraziarli del loro lavoro e del loro servizio".
Un plauso arrivato dalle istituzioni, a partire dal Comune di Venaria, poi dalla Città di Torino e dal Consiglio Regionale, che hanno patrocinato l’evento e quest’ultimo lo ha anche sostenuto con un contributo economico. Una serata in cui i cantanti Gionathan, l’olandese BlackRockStar, gli Alabaster Vision e Lidyan Martins si sono esibiti accompagnati dalla VeNew 274 Live Band di Torino. Hanno portato sul palco grandi successi della musica italiana e internazionale, come “Sunday Bloody Sunday” degli U2, “Guerriero” di Marco Mengoni, “Stand By Me” di Ben E. King e “The Prayer” di Tony Renis, ma anche brani prodotti da loro, in un susseguirsi di generi musicali. Uno spettacolo coinvolgente, durante il quale non sono mancati i momenti di riflessione. "Il filo conduttore della serata è stata la legalità - ripercorre Gionathan, direttore artistico dell’evento - Abbiamo voluto fare ciò che solitamente già facciamo nelle carceri: portare un momento di allegria, un messaggio positivo, di riscatto e di grazia".
E si guarda già al futuro: "Abbiamo in programma nuovi tour di concerti nelle carceri - fa sapere Gionathan - Vorremmo anche provare a portare in giro per l’Italia questo nuovo format per gli Agenti Penitenziari, per trasmettere questo stesso sentimento di vicinanza a chi lavora in istituti penitenziari di altre città".
Eventi | 08 dicembre 2025, 12:42
A Venaria un concerto gospel per chi opera all'interno del carcere
L'evento organizzato dall’Associazione Prison Ministry Italia di Torino si è svolto sabato 6 dicembre
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