Vincitore del Premio Abbiati nel 2015 «per l’assidua attività di ricerca, divulgazione ed esecuzione della musica d’insieme per strumenti a fiato dell’epoca barocca», l’Ensemble Zefiro torna all’Unione Musicale mercoledì 30 gennaio 2019 (Conservatorio - ore 21) per le serie di abbonamento Dispari e L’altro suono.
L’ensemble - fondato trent’anni fa a Mantova dagli oboisti Alfredo Bernardini e Paolo Grazzi insieme al fagottista Alberto Grazzi - è un complesso a organico variabile specializzato in quel repertorio del Settecento in cui i fiati hanno un ruolo di primo piano; dalla sua fondazione a oggi, Zefiro ne è diventato un punto di riferimento in ambito internazionale.
La sfida di Zefiro è quella di evocare quei piccoli ensemble cameristici che si esibivano negli eventi più mondani della Vienna di fine Settecento, una vera e propria “età dell’oro” per i fiati, come spesso afferma Alfredo Bernardini. Ecco allora l’utilizzo, da parte dell’ensemble, degli strumenti d’epoca, oltre a un’accurata ricerca filologica della prassi esecutiva.
Il titolo del concerto di Torino “Gran Partita” si riferisce alla Serenata K. 361, cuore del programma, capolavoro mozartiano composto probabilmente a Vienna intorno al 1783-1784 e mirabile esempio di equilibro tra il virtuosismo dettato dall’esigenza di dilettare e intrattenere pubblici diversi, tipica dell’ensemble di fiati di allora, e l’estrema raffinatezza della scrittura musicale. La sua eccezionalità consiste nella grandiosità della struttura formale (che conta ben sette movimenti), nella straordinaria invenzione melodica e armonica e nell’originalità dell’organico strumentale. Al convenzionale complesso di 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti e 2 corni, Mozart aggiunse infatti una seconda coppia di corni, il contrabbasso e 2 corni di bassetto, strumenti che fanno qui la prima comparsa nell’opus del compositore.
Nella seconda parte del concerto Zefiro eseguirà alcuni estratti dalle Nozze di Figaro K. 492 nell’arrangiamento che Alfredo Bernardini ha realizzato per lo stesso organico della Gran Partita, occasione che consente all’ensemble di valorizzare le specificità di ogni singolo strumento e di mettere in luce il virtuosismo di ogni suo componente.