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Economia e lavoro | 05 ottobre 2020, 12:30

L’appello di un imprenditore ai Comuni: «Nei bandi puntate sulla qualità e non sui ribassi economici, in tutti i settori»

Roberto Tatì, amministratore unico di Tatì Creations Italia, azienda di Gallarate specializzata nella realizzazione di illuminazioni decorative, si rivolge alle istituzioni: «Il made in Italy non sia penalizzato dalla concorrenza sleale»

L’appello di un imprenditore ai Comuni: «Nei bandi puntate sulla qualità e non sui ribassi economici, in tutti i settori»

Un appello che è anche uno sfogo, sentito e accorato, da parte di un imprenditore, Roberto Tatì, che ha deciso di venire ad investire in provincia di Varese nel 2016, a Gallarate per la precisione e che tutti i giorni si scontra con la burocrazia e con le scelte della politica e degli enti locali.

Tatì Creations Italia, che sta proprio in queste settimane preparando il Natale 2020 e terminando di allestire il nuovo capannone, realizza luminarie natalizie e più in generale creazioni luminose e per gran parte del proprio business ha a che fare con enti e pubblica amministrazione.

Tatì e il suo team sono, tra gli altri, gli autori dello spettacolo di luci che nello scorso Festival di Sanremo ha illuminato le strade della cittadina ligure (LEGGI QUI).

«Alle difficoltà nei ritardi dei pagamenti che solo sulla carta sono a 30 giorni - racconta l’imprenditore - si aggiungono i problemi burocratici per anche a volte solo sapere quando si svolgono le manifestazioni d’interesse e i bandi, per non parlare poi del fatto che Comuni ed enti locali decidono tutto all’ultimo momento senza darci modo di programmare».

A ottobre sono ancora molto pochi i Comuni ad aver pubblicato i bandi, ma non è questo il vero e più importante problema sollevato dall’imprenditore.

«L’arrivo di materiale cinese preconfezionato sta inquinando il mercato – sottolinea Tatì – aziende di altri settori, nel periodo natalizio, si stanno buttando in questo business e a farne le spese sono la professionalità e la qualità. Tante volte ci è capitato di dover intervenire per riparare lavori fatti male da altri. Non è solo questione di estetica, ma anche di sicurezza di chi monta le luminarie e del pubblico, chi rispetta le regole viene purtroppo penalizzato».

Da qui lo sfogo e l’appello a sindaci ed enti pubblici.

«Nei bandi bisogna puntare sulla qualità, che non è mai un costo, quanto piuttosto un investimento e non invece guardare al massimo ribasso economico - afferma Tatì - il Made in Italy è apprezzato in tutto il mondo ma molto meno nel nostro Paese».

Nonostante l’emergenza Coronavirus, l’imprenditore gallaratese guarda con ottimismo e fiducia al futuro.

«Durante la fase acuta del Covid abbiamo pensato a crescere – osserva Tatì – continuiamo ad investire in ricerca e in design perché con le nostre creazioni luminose vogliamo continuare a regalare emozioni alle persone. Abbiamo l’ambizione di voler diventare un’azienda leader a livello internazionale ma dobbiamo partire da casa nostra per farlo. «Chiediamo solo più controlli e di essere tutelati dalla concorrenza sleale». 

Matteo Fontana

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