Cronaca | 02 maggio 2025, 11:20

Tra scarpe e maglioni taroccati, torna il suk abusivo sotto i balconi del quartiere

Mercatino improvvisato a due passi dalla fermata del tram. Garcea: "Lo sgombero è durato poco"

Torna il suk in corso Giulio Cesare

Torna il suk in corso Giulio Cesare

Scarpe, giubbotti, maglioni. Contraffatti ma spacciati dai venditori per originali. A due mesi dallo sgombero, riesplode la polemica per il ritorno in pompa magna del suk abusivo di largo Giulio Cesare (nel quartiere Barriera di Milano).

Il ritorno degli abusivi

Di giorno, ma anche di sera, questo piccolo angolo di periferia si trasforma in un mercatino improvvisato. Sotto gli occhi di tutti, tra marciapiedi affollati e fermate della linea 4 del Gtt, si fa largo un suk abusivo fatto di teli bianchi e merce contraffatta. Nascosta solo dalle transenne. Peccato che dall'alto, dai balconi, i residenti riescano a vedere (e filmare) tutto. Tutto intorno un capannello di persone che non passa certo inosservato.

"Bastano pochi euro"

"Gli articoli sono tutti taroccati, ma venduti come autentici. Il prezzo? Trattabile, ma spesso bastano 20 euro - in contanti, naturalmente - per portarsi a casa un “marchio” falso" racconta un cittadino. A gestire il commercio abusivo sono principalmente venditori extracomunitari, che si posizionano nelle piazzole, nei pressi di negozi, bar e vetrine, cercando di intercettare passanti e giovani clienti con offerte lampo.

"È tutto sotto gli occhi di tutti, ma nessuno fa nulla" denuncia un residente stanco della situazione. Un’assenza di controllo che lascia interdetti anche i rappresentanti istituzionali: "Continuano a vendere indisturbati – accusa il consigliere comunale di Forza Italia, Domenico Garcea -, e non c’è segnalazione che tenga. È l'amministrazione resta inerte davanti a questo scempio. La vetrina di un territorio lasciato al totale degrado!".

La scena si ripete puntuale anche di sera. Poi, al calar del sole, scatta il rituale della ritirata: si impacchetta tutto e si scompare nella notte. Ma è solo un arrivederci: il giorno dopo, il mercato parallelo ricomincia, come se nulla fosse.

Philippe Versienti

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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