Politica | 08 maggio 2025, 20:35

La Corte dei Conti "bacchetta" la fondazione di Torino 2006

"Costi di manutenzione di oltre 75 milioni di euro e impianti di scarso interesse". Regione, Comune e Città Metropolitana: "Piena condivisione"

La Corte dei Conti "bacchetta" la fondazione di Torino 2006

La Corte dei Conti ha pubblicato un rapporto sulla gestione delle opere realizzate per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, affidate alla Fondazione 20 Marzo. Il bilancio è in chiaroscuro: la maggior parte degli impianti sportivi ha avuto scarso utilizzo e genera poche entrate, mentre solo il Palavela e il PalaIsozaki (oggi InAlpi Arena) si sono dimostrati sostenibili nel tempo grazie a eventi di richiamo.

La manutenzione delle strutture ha richiesto circa 75 milioni di euro pubblici e in futuro i costi ricadranno totalmente sui proprietari. La Fondazione è prossima all'esaurimento delle risorse, e gli enti fondatori stanno valutando una trasformazione del modello di gestione, definito dalla Corte "eccessivamente complesso". Gli enti hanno sei mesi per rispondere alle raccomandazioni.

"I punti evidenziati dalla Corti dei Conti trovano la piena condivisione da parte dei Soci fondatori di Fondazione 20 marzo, Regione Piemonte, Comune di Torino e la Città Metropolitana, che ne hanno approfondito più volte gli elementi di maggiore attenzione in un dialogo costante sia tra le istituzioni coinvolte che con la Corte stessa", dice una nota degli enti locali coinvolti. "Alla luce dello stato attuale, che vede tra l’altro i fondi della legge 65 definitivamente allocati e i relativi interventi già conclusi, in corso o prossimi all’avvio, grazie al lavoro svolto dal commissario dell’Agenzia Torino 2006, Vincenzo Coccolo, in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, i Soci fondatori hanno già iniziato in modo condiviso e concorde ad analizzare il percorso che possa per il futuro garantire una adeguata gestione del patrimonio olimpico in pieno coinvolgimento  con i comuni del territorio".

comunicato stampa

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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