Cultura e spettacoli | 16 maggio 2025, 17:33

Toni Servillo, il caloroso abbraccio del SalTo25: “Non sono un cinefilo. A Torino per un mese sono andato a teatro all’Astra” [FOTO]

L’attore ospite della kermesse intervistato da Francesco Piccolo ha girato il suo ultimo film in città con Paolo Sorrentino: “E' uno straordinario sceneggiatore e dialoghista: ci vogliamo bene, anche se ci frequentiamo poco"

Non sono un cinefilo”. Esordisce così Toni Servillo, ospite del Salone del Libro 2025 intervistato da Francesco Piccolo. L’attore protagonista di capolavori come La Grande Bellezza, Gomorra o La Stranezza è stato a Torino fino a un mese fa per le riprese de La grazia di Paolo Sorrentino

Io sono più appassionato di musica classica e di teatro, che continuo a praticare. Sono stato a novembre scorso in replica al Carignano e lo scorso mese, quando ho girato a Torino, andavo sempre al Teatro Astra”. Il fascino del cinema per l’attore 66enne risiede “nella possibilità di avere a grandi dimensioni i personaggi che si avvicinano a te sovradimensionati”.  

La sensazione del cinema è di caos organizzato dove il regista è il faro che tiene la barra. Il cinema è un luogo dove un attore presta il suo lavoro e può illuminare una porzione di un film come lo può fare un grande direttore della fotografia. Ma è una faccenda dei registi”. 

Nel corso della sua carriera ha collaborato con diversi grandi registi come Matteo Garrone, Mario Martone, ma soprattutto Paolo Sorrentino: “Per me è uno straordinario sceneggiatore e dialoghista. Lui scrive forsennatamente, credo di aver letto almeno quattro o cinque sceneggiature che non sono mai diventate film. Non so dare una definizione di questa alchimia, non ce lo siamo mai detti nemmeno noi, ci vogliamo bene, ma non ci frequentiamo poi tantissimo”. 

E sul fare l’attore aggiunge: “Si sta tantissimo soli, in realtà, e si fanno tantissime rinunce a un sacco di cose, ad altre ipotesi di vita perché lo richiede lo studio e la concentrazione che poi liberano l’espressione”. 

Nonostante tutto, la passione soprattutto per il teatro resta: “Per me il teatro è un invito a riflettere con me su qualcosa, per cui è importante continuare a fare teatro. Sul cinema ho sempre scelto di fare meno e con molto accuratezza. Essere solo un elemento del mercato mi spaventa, rispetto a quando abbiamo cominciato noi, il mercato è entrato a gamba tesa togliendo uno spazio di libertà, quindi favorendo poco i linguaggi inediti e le novità”. 

Chiara Gallo e Francesco Capuano

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Barbara Gabriella Renzi

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