Economia e lavoro | 04 luglio 2025, 12:10

Mirafiori, ecco la 500 ibrida: “Torino merita di più, 5000 pezzi già quest’anno”

Il ceo di Fiat François: “Su Mirafiori l’impatto sarà di centomila pezzi in più all’anno e 70 fornitori sono piemontesi”. Costerà 17mila euro. “Porteremo l’elettrica a 20mila euro”

Mirafiori, ecco la 500 ibrida: “Torino merita di più”

Mirafiori, ecco la 500 ibrida: “Torino merita di più”

“Il 4 luglio è il compleanno della 500 e siamo qui per festeggiare. Nel nostro piano industriale abbiamo promesso che avremmo riportato a casa questa macchina, nata dalla fantasia di Dante Giacosa. E lo abbiamo fatto. Mirafiori è più di una fabbrica, è Torino e ha un significato particolare: è casa nostra. Ci sono ingegneri, designer, nuovi mestieri che ancora non hanno un nome”. Così Olivier François, ceo di Fiat, ha introdotto la giornata che solleva ufficialmente il sipario sulla nuova 500 che animerà le linee della fabbrica torinese: la versione ibrida. In prima fila, davanti a lui, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il presidente dell’Unione Industriali Marco Gay. Ma questa volta non c’è aria di selfie.

“Una grande vittoria”

Nel lontano 2018 era già prodotta in Polonia - prosegue François - e portare quelle elettriche a Mirafiori era già stata una vittoria. Tuttora è la vettura più premiata di Fiat ed è il manifesto di come sposare dovere verso l’ambiente ed emozione. Ora il mondo è cambiato e ci sono Paesi che sono indietro sulle infrastrutture e anche noi, come industrie, non siamo ancora riusciti a proporre auto accessibili per la gente vera”.

Una vettura accessibile

Il mercato, però, è legato anche al prezzo. E Stellantis lo sa. “Serve una 500 pragmatica - sottolinea - e ibridizzare una macchina nata elettrica non è stato semplice. Abbiamo scommesso sulle regole europee, con la versione elettrica. Ora abbiamo deciso di scommettere sul cliente”.

5000 prodotte già nel 2025

La produzione è fissato a novembre, con prezzo di vendita a 17mila euro con tutta la gamma di riferimento. A dicembre le prime consegne, con l’obiettivo di realizzarne 5000 già quest’anno. La serie di lancio sarà chiamata “500 Torino”.

Centomila pezzi in più all’anno 

L’impatto su Mirafiori porterà almeno 100mila pezzi in più all’anno, a regime, rispetto all’elettrica, con avvio del secondo turno e riduzione progressiva della cassa integrazione. Per l’indotto lavorano 70 fornitori del Piemonte su circa 145 in tutto. Vogliamo celebrare la T di Fiat: la 500 dovrà portare in giro un pezzo della nostra cultura e della nostra storia”.

Elettrica più economica 

Anche l’elettrica tornerà sulla breccia: “Con la carica giusta la proporremo a 20mila euro, il prezzo che avrebbe sempre dovuto avere, grazie alle batterie nuove realizzate da Stellantis. Sarà nel 2026, quello che vuole essere il grande rilancio globale, che parte da qui, dove c’è la testa. Mentre nel 2027 arriverà la 500 next gen, la più bella di sempre, sia elettrica che ibrido”.

Lancio ufficiale sotto la Mole

A novembre il lancio ufficiale della 500 ibrida sarà a Torino, proprio durante il Torino Film Festival, nella zona della Mole. “Vogliamo far brillare ancora una volta la nostra città. Avete ragione, Torino merita più attenzione e più amore. Torino merita di più, dopo una storia che dura da 126 anni”.

È la concretizzazione di un impegno assunto da Stellantis con le nostre istituzioni con un contratto in cui si specificava chi fa che cosa. Chi rispetta ai patti fa sempre bene e raccogliamo i frutti della mobilitazione anche delle persone, dei lavoratori, che avevano chiesto un secondo modello popolare per Mirafiori, commenta il governatore Alberto Cirio. “Si arriva a 130-140mila unità che possono garantire occupazione di Mirafiori e indotto”.

“Dal 2027 poi - prosegue - una 500 elettrica a minor costo dovrebbe portare a una maggiore capacità produttiva. Così puntiamo ad arrivare a quelle 200mila unità che ci eravamo posti come obiettivo”.

Lo Russo: "Auspichiamo cambio di passo"

“Il cambio di passo è apprezzabile - aggiunge il sindaco, Stefano Lo Russo -. Un buon segnale anche per le cose che sono state dette, tra mantenimento della produzione a Torino, una filiera coinvolta attivamente e un progressivo recupero della cassa integrazione. Gli effetti occupazionali sono importanti per molte ragioni e un ipotetico secondo turno ci fa ben sperare. Continuiamo a confrontarci con le parti sociali, ma continuiamo a pensare che Torino e il suo contributo siano centrali per l’industria dell’auto”.

L’anticipo della produzione, conclude il sindaco, “porta la denominazione Torino che per noi è importante. Spero che le criticità, maturate soprattutto nell’ultima fase di Tavares, possano trovare un cambio di passo. I segnali vanno in questa direzione”.

 

Massimiliano Sciullo

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Barbara Gabriella Renzi

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