Il parcheggio Caio Mario, situato tra corso Unione Sovietica e Corso Agnelli, una delle principali aree di sosta camper di Torino, è diventato negli ultimi mesi il simbolo di un quartiere lasciato a se stesso.
Spaccio a cielo aperto, atti osceni in pieno giorno, furti, bivacchi e verde pubblico devastato: così i residenti raccontano il lento declino di uno spazio che avrebbe dovuto essere accogliente e funzionale, ma che oggi è sempre di più terra di nessuno. Già da dicembre, secondo quanto riferiscono diversi abitanti, il parcheggio sarebbe stato occupato da alcune roulotte in sosta permanente. "All’inizio i problemi riguardavano furti e vandalismi ai turisti –racconta Silvana, una residente–poi se ne sono andati e l’area è stata presa in ostaggio dai nomadi".
Situazione precipitata
Inoltre, a soli pochi metri dal parcheggio, nell’autolavaggio adiacente a corso Agnelli, la situazione sarebbe decisamente precipitata. "Ieri pomeriggio, verso le 15, hanno spaccato le vetrate, abbiamo anche dovuto chiudere l’acqua del lavandino che lasciavamo a disposizione dei clienti e dei bambini per rinfrescarsi", spiega Rocco Logozzo, proprietario dell’autolavaggio Caio Mario
"Sono ragazzini annoiati che il pomeriggio non sanno cosa fare–continua Logozzo–. Non dico di aver perso tanto lavoro, ma una volta si fermava più gente. Ora questi soggetti creano disagi e danneggiano l’attività. Durante l'ultimo concerto di Vasco Rossi a Torino è servito un presidio fisso della polizia e della sicurezza privata, perché rubavano ai turisti".
A rincarare la dose è Paolo, un altro residente della zona: "Questo è un bel parcheggio, pieno di alberi e verde, non possiamo perdere un altro pezzo di quartiere. La presenza di nomadi e spacciatori è continua, ventiquattro ore su ventiquattro. Arrivano in monopattino, si scambiano la roba, e nessuno li ferma. Siamo qui per contrastare questo degrado. Il quartiere è cambiato, la gente è stufa. Servono più controlli, le forze dell’ordine devono presidiare l’area e la politica deve muoversi".
Il sit-in di Forza Italia
A farsi portavoce del malcontento è Forza Italia, che ha voluto organizzare un sit-in proprio nel parcheggio, alla presenza di esponenti nazionali e locali del partito. L'incontro, voluto dalla consigliera di Fi della 8 Veronica Pratis, ha attirato ha attirato non pochi residenti, quasi una cinquantina, creando un momento di dibattito e confronto per trovare soluzioni condivise e definitive agli annosi problemi.
"Se siamo in tanti è perché i problemi sono sotto gli occhi di tutti –ha dichiarato il vicepresidente del consiglio comunale Domenico Garcea – Chiediamo al sindaco di ascoltare la voce dei cittadini e di cambiare passo. Noi non possiamo risolvere tutto, ma ci mettiamo la faccia per farci sentire".
Non usa mezzi termini il senatore Roberto Rosso: "Da tempo lottiamo per ridare a questa città la dignità di capitale d’Italia. Ma questa amministrazione non è all’altezza. Invece di aumentare le tasse o mettere le mani nelle tasche dei torinesi, perché non vengono qui o dentro ai centri sociali a ristabilire la legalità? Questo spazio potrebbe diventare un punto strategico per il turismo, e invece è lasciato al degrado. Serve un presidio fisso".
A rincarare la dose è Marco Fontana, segretario cittadino del partito: “Questa campagna sulle periferie nasce come risposta ai danni dell’amministrazione Lo Russo. Quando ci proposero le zone rosse, il senatore Rosso e altri si opposero, perché spostano il problema invece di risolverlo. Serve un approccio puntuale, problema per problema".
Lanciata la raccolta firme per una petizione
Infine, Forza Italia ha annunciato il lancio di una raccolta firme per la creazione di una petizione tra i residenti, a partire dal 13 settembre. L’obiettivo sarà quello di raccogliere almeno 200 firme per ottenere il diritto di tribuna e presentare direttamente in municipio proposte e denunce.