Attualità | 22 luglio 2025, 18:35

Dall’ape che beve all’arco rosso: a Vigone le panchine sono d’artista [VIDEO]

Un progetto partito nel 2011 e un sogno ambizioso: “una pista ciclabile artistica da Airasca a Moretta”

Il sindaco che parla con dei vigonesi sotto l’arco rosso

Il sindaco che parla con dei vigonesi sotto l’arco rosso

Come ogni anno dal 2011, tranne nel 2020 per il Covid, a ottobre Vigone si arricchirà di una ‘Panchina d’artista’. Il progetto è nato da un’idea dell’allora assessore alla cultura e oggi sindaco, Fabio Cerato, con l’obiettivo di promuovere l’arte contemporanea in maniera fruibile da cittadini e turisti. 

“Avevo voglia di realizzare un progetto che potesse rimanere sul territorio partendo da quella che è stata l’esperienza maturata negli anni dagli Amici della Biblioteca che avevano immaginato il coinvolgimento di artisti di arte contemporanea sul territorio con opere d’arte che entravano nelle case di Vigone con incisioni. Io però volevo un progetto che potesse essere più fruibile e che potesse uscire dalle case” racconta il primo cittadino. 

Le prime opere sono state realizzate lungo i viali di piazza Clemente Corte. La prima è la panchina di Elio Garis, artista vigonese: “Da lì abbiamo coinvolto gli altri artisti prima del territorio e poi ci siamo allargati su un livello più internazionale, con artisti fuori dai confini piemontesi”. E ognuno ha espresso la sua idea, dall’ape che beve all’arco rosso, molto amato dagli abitanti per fare due chiacchiere in compagnia.

Ad oggi ci sono 13 panchine, più una sul tetto della ‘rotonda’, dislocate in tutta la città mentre il progetto si è evoluto con la costituzione dell’associazione Panchine d’artista: “Il progetto si è arricchito due anni fa, con l’opera di Coco Cano, che ha interessato non solo una riqualificazione dell’area, ma anche quella di un fabbricato, un casello ferroviario”. 

Una soluzione che può essere un primo tassello di un progetto più ambizioso e sovracomunale: “Credo che la prosecuzione del progetto dei caselli coinvolgendo magari i paesi limitrofi sia un progetto lungimirante, molto interessante a livello territoriale per quello che può essere un turismo legato all’arte contemporanea. La pista ciclabile è un veicolo importante per unire i territori, perché parte da Airasca e arriva fino a Moretta. Immaginare una pista ciclabile anche artistica è un sogno cui ambisco e a cui stiamo lavorando”. 

Chiara Gallo

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