B. di Milano / Falchera | 22 luglio 2025, 18:48

Gli irriducibili delle Ferrovie, sulla Spina si fa la fila per comprare la droga [FOTO]

La rabbia dei residenti della zona: "Respiriamo i loro veleni, è una situazione allucinante"

Degrado nell'area delle ex ferrovie

Degrado nell'area delle ex ferrovie

Erano diventati ricettacolo di disperati, degrado e criminalità, i due capannoni delle Ferrovie dello Stato abbattuti lo scorso dicembre nell'area compresa tra via Fossata, piazza Ghirlandaio e corso Venezia (nel quartiere Barriera di Milano). Sembrava l'inizio di una nuova vita per i residenti della zona, invece spaccio e droga hanno ripreso velocemente a farla da padroni.

Cosa succede ora?

A due passi dalla vecchia Gondrand e dal rudere della piscina Sempione, tossici e venditori di morte hanno trovato un piccolo anfratto dove nascondersi. Un nuovo rifugio di fortuna (sembra la discesa di un'autorimessa) non troppo visibile dalla strada a causa delle ringhiere. Per vederlo bene bisogna salire ai piani alti dei vicini palazzi, magari facendo un salto dai residenti delle  case popolari di via Fossata. Famiglie che hanno la sfortuna di affacciarsi sul cantiere delle ferrovie dove tra rifiuti e falò, gli irriducibili hanno riconquistato quei terreni che la polizia sembrava aver loro sottratto.

Via vai a tutte le ore

Diverse sono le persone fotografate nei giorni scorsi dai residenti di zona che dai balconi delle case - armati di cellulare - hanno ripreso tutto. Così anche noi ci siamo affacciati per una ventina di minuti dai balconi, riprendendo almeno 6 persone. Due spacciatori, nascosti in mezzo alle piante, due uomini (verosimilmente acquirenti) che dal marciapiede di corso Venezia scendono lungo la stradina per incontrare i pusher sotto un tendone. E due donne. Già, perché qui non c'è distinzione di età o sesso. 

"E' una situazione allucinante - racconta una signora -. Vanno e vengono a tutte le ore, si appostano dietro una cancellata e poi vanno via. A volte, soprattutto la notte, li sentiamo anche urlare. Non si consuma solo la droga, ci sono anche violenze. E tutto intorno è pieno di rifiuti". 

Falò e cattivi odori

Ma non finisce qui. Con i falò subentra un altro problema: quello dei cattivi odori. Diventato una costante. "Bruciano di tutto e spesso l'odore della droga ci entra in casa - continuano i condomini delle popolari -. D'estate vogliamo tenere le finestre aperte, perché fa caldo, ma così facendo finiamo per respirare i loro veleni". E infine un appello: "chiediamo al Comune di intercedere con i proprietari. E alle forze dell'ordine di mandarli via".

Philippe Versienti

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